Enzo Petrosino sta facendo di tutto per cercare di fluidificare le attività dell’ex Stir di Battipaglia ed evitare che a catena l’emergenza si rifletta sui comuni della provincia di Salerno.

Dopo l’ennesimo stop arrivato dal termovalorizzatore di Acerra, l’impianto lunedì ha rallentato le attività con ripercussioni sulla pulizia di alcune città.

Il liquidatore di ecoambiente ha così deciso di agire in prima battuta, preparando un affidamento diretto per svuotare i capannoni battipagliesi e dare ossigeno ai comuni salernitani.

Bisogna liberare l’ex stir dalla Futa, l’organico biostabilizzato residuo della lavorazione che ad Acerra non hanno preso negli ultimi giorni per dare la precedenza al napoletano, che non se la passa benissimo.

Oggi la situazione è ritornata alla normalità e i compattatori dei comuni hanno sversato, con precedenza a quelli in fila dai giorni scorsi, ma non si può vivere alla giornata, per questo il liquidatore ha incaricato un’azienda di ripulire l’impianto di Battipaglia.

È bollente il telefono di Petrosino: decine di sindaci chiamano per avere chiarimenti. Il commercialista dice di «non avere paura d’assumersi una simile responsabilità, e lo dice soprattutto a chi pensa che io stia lì a scaldare la poltrona».

Probabilmente si riferisce anche all’amministrazione comunale di Nocera Inferiore che nei giorni scorsi gli ha recapitato una lettera. “Mi sono meravigliato per la posizione assunta dal comune di Nocera Inferiore e per la nota che è stata inviata”, eppure c’è un dialogo con l’amministrazione così come con tutte quelle dell’intera provincia.

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