E’ finita in un appartamento nei pressi di piazzale Loreto, a Milano, la latitanza, durata 7 anni, del 74enne medico psichiatra Gaetano Polichetti, originario di roccapiemonte , condannato in via definitiva per Violenza sessuale aggravata dall’abuso della condizione di inferiorita’ psichica ai danni di almeno due pazienti di sesso femminile. Il medico utilizzava, infatti, la terapia per costringere le donne a subire rapporti sessuali e a sottoporsi a pratiche degradanti per “permettere –si legge- la discesa dello Spirito Santo”. I fatti risalgono al biennio 1999-2000. Le vittime sono due trentenni che si erano rivolte al medico per cercare di venir fuori da una depressione causata da gravi lutti familiari. I rapporti, raccontano le cronache dell’epoca, sarebbero stati consumati sia nello studio medico, sia in luoghi dove Polichetti accompagnava le donne a ‘liberarsi’ dalla patologia. Il professionista era ricercato dal 2011, dopo la conferma in Cassazione della sentenza che lo condannava a sei anni di reclusione. 12 ridotti a sei a seguito di alcune prescrizioni. Solo nel 2018 le indagini hanno avuto un forte impulso grazie all’intervento del nucleo investigativo dei carabinieri di Salerno ai quali e’ bastato pedinare alcuni familiari del ricercato che, da Roccapiemonte, stavano raggiungendo il loro congiunto nel capoluogo lombardo. La procura di Nocera Inferiore, che dall’inizio di quest’anno ha dato una forte spinta alle ricerche dell’uomo anche all’estero, ha fatto emergere l’esistenza di una complessa rete familiare che si sarebbe mobilitata per proteggere la fuga dello psichiatra. Quest’ultimo, insieme alla moglie per sfuggire ai controlli, utilizzava documenti e carte di identità false che gli hanno consentito di godere fino ad della libertà.
Gli abusi emersero solo nel 2004 quando, a maggio, presso la stazione dei carabinieri di Nocera Inferiore, arrivò una denuncia a firma della signora F. S. ; solo più tardi, ad ottobre, ne giunse una seconda, a firma di A. M. che parlava di abusi simili a quelli esposti dall’altra paziente. Iniziarono le indagini sul medico ad opera della Procura. La pm Elena Guarino, all’epoca della prima sentenza, chiese una dura condanna (10 anni) che venne accolta e addirittura aggravata. Le due donne seguivano la terapia medica sia presso lo studio di Roccapiemonte, sia a Nocera Inferiore che a Salerno. Soggiogate dalla forte personalità dello psichiatra e, di fatto, deboli e prostrate nell’animo a causa di gravi lutti, le vittime avrebbero avuto «attenzioni particolari» dall’uomo per diverso tempo. Il dottore, oltretutto, chiedeva loro sempre e comunque la parcella.
Ma non finisce qui. Secondo la ricostruzione dei fatti, F. S. avrebbe ricevuto, accettando, anche la proposta di lavorare come collaboratrice domestica presso l’abitazione privata di Polichetti. Occupazione regolarmente pagata ma esattamente equivalente al costo delle sedute mediche. Secondo lo psichiatra , il lavoro l’avrebbe distratta. C’è ancora dell’altro negli atti del processo:
F. S. denuncio’ di essere rimasta incinta indicando il professionista come padre. Quest’ultimo ha sempre negato anche se nel corso del processo spuntò una poesia scritta dall’uomo (con tanto di disegno esoterico, magia nera). Gaetano Polichetti avrebbe più volte ripetuto, alle vittime, di avere particolari doti divinatorie. La versione dei fatti e gli abusi subìti dalla donna furono confermati anche dalla seconda vittima che ebbe a ribadire ribadito come la metodologia di approccio del medico risultasse analoga. le vittime sono state seguite per la parte civile dall’avvocato Anna Panariti dagli avvocati Alfonso Senatore e rodolfo viserta. Polichetti dopo l’arresto è stato trasferito al carcere a Fuorni.