In tutte le librerie "quando rimasero soli", l’esordio letterario della nostra cronista, Michela Giordano.E’ la storia dei capitani dei carabinieri Emanuele Basile e Mario D’Aleo.

Emanuele Basile, 30 anni, sposato e padre di una bimba di quattro anni: ucciso nel 1980 dalla mafia mentre passeggiava con la moglie e la sua piccola tra le braccia.
Mario D’Aleo, 29 anni, fidanzato: ucciso nel 1983 dalla mafia insieme a due carabinieri: Giuseppe Bommarito, marito e padre di due bambini e Pietro Morici. Due destini incrociati: il capitano D’Aleo era alla guida della Compagnia dei carabinieri di Monreale e stava indagando su alcuni accordi criminali per il controllo del territorio da parte dell’organizzazione mafiosa. Alla sua morte era subentrato Mario D’Aleo che continuò il lavoro del suo predecessore; tre anni dopo sarà ucciso anche lui. A distanza di molti anni l’Autrice ricostruisce, con dovizia di particolari, questa vicenda che si registra come una delle tante sconfitte di una giustizia condizionata dalla paura e dal facile disimpegno, che offre alla mafia un terreno fecondo e un potere incontrastato.
 
Il libro ricostruisce questi delitti di mafia a partire da importati documenti di carattere storico-giudiziario legati all’iter processuale che ha portato all’identificazione e alla condanna degli esecutori e dei mandanti. Ciò che, però, coinvolge in questa lettura è il ricordo delle famiglie: un ricordo molto doloroso e mai sopito per la solitudine che ha accompagnato il lavoro di questi uomini e ha sicuramente facilitato chi aveva interessi a stroncare indagini importanti.
Pagine di storia, ma anche un omaggio a chi ha sacrificato la vita per i valori della legalità e della giustizia e uno stimolo per un impegno rinnovato di lotta contro la mafia.
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