Una città che si sveglia incredula. A Roccapiemonte ora tutti sanno. La notizia della morte su un campo di calcio di un 20enne – G. R le iniziali del suo nome – è ormai nota a tutti. Non solo parenti ed amici, ma anche conoscenti, colleghi, vicini di casa sanno di quella tragica morte consumatasi ieri pomeriggio. Ed ora Roccapiemonte è un paese a lutto. Un paese che si interroga sul come sia potuto accadere. Il 20enne si è sentito male in un sabato pomeriggio che sembrava come tanti altri. Era in un campo di calcio della sua cittadina a giocare a pallone, una partitella tra amici. D’improvviso si è sentito male. Un malore fatale. Inutile il tentativo dei sanitari di salvargli la vita. G. R. non ce l’ha fatta. Se n’è andato quando ancora, invece, aveva tutta una vita davanti. Coltivava tante passione e lavorava per la Polisportiva Rocchese. Nel suo ultimo post su Facebook nel pomeriggio di ieri aveva invogliato i compagni proprio al sostegno della squadra dell’Agro: “Oggi tutti a vedere la Rocchese!!!!!!”. Ora, su quella stessa bacheca, tanti amici gli scrivono increduli. Nella speranza che quei messaggi lui possa leggerli, comunque, da lassù. Emiddio scrive semplicemente: "Ti abbiamo sempre voluto bene". "Dio non ci credo! Ti ricorderemo sempre" – questo invece il messaggio di Romolo. Come lui anche altri. Sono tutti increduli. Raffaele scrive: "Non ci credo". Ed un altro amico ancora: “Non ci posso credere…ma se un paio di giorni fa ci siamo sentiti hai detto che stavi bene”. “La tua grande passione ti ha portato via” – sono invece le parole di Michele. Tutti lo adoravano, tutti lo amavamo. Era un bravo ragazzo, la sua è una famiglia molto stimata in città. Conosciuta da tutti. Esattamente una settimana fa – era domenica scorsa – un’altra tragedia simile si era consumata a Pompei. Un ragazzo di 16 anni era morto poco dopo aver cominciato a giocare con gli amici sul campo della parrocchia  del Santissimo Salvatore. Il ragazzo si era accasciato al suolo in prossimità della panchina dove era tornato per bere. Ora un’altra tragedia, ancora su un campo da gioco. 

 

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