Con la benedizione della Madonna di Fatima, la sagra della favetta a Pagani- come ogni anno – punta sulla valorizzazione di un prodotto tipico della terra dell’Agro. Le fave erano già note nel 3000 a.C. e sono state largamente consumate per millenni nell’area mediterranea, molto prima della diffusione del fagiolo – proveniente dall’America – nel XVI secolo. Come tutti i legumi sono molto importanti dal punto di vista dietetico, in particolare perché contengono preziosi amminoacidi. Come consumare le fave? Quelle primaverili sono amatissime, consumate crude con il pecorino o il salame. Normalmente vengono lessate e condite con olio, limone e mentuccia ed eventualmente un porro soffritto. Oppure cucinate in 

nutrienti minestre o sostanziosi contorni, per esempio stufate in un soffritto di cipolla e prosciutto, ridotte in purè e presentate come contorno al prosciutto di Praga caldo. Le fave sono spesso abbinate alla cicoria, o cucinate con il baccalà. Insomma, con le fave le combinazioni in cucina non mancano e la 24esima edizione della sagra della favetta organizzata a margine festeggiamenti per la Madonna di Fatima a Pagani è stata l’occasione giusta per degustare un piatto della tradizione, della cucina povera, ma di grande qualità…

 

 

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