Avrebbe mancato di rispetto e per questo doveva essere punito. Un imprenditore 40enne salernitano ha rischiato di morire, assieme alla figlioletta di 10 anni, lunedì sera in via Michele Pironti, alla periferia del capoluogo, per mano di due pregiudicati, che volevano imporre la propria autorità malavitosa. Al piccolo imprenditore sarebbe stato imposto il divieto di vendere nel loro quartiere i prodotti alimentari che commercializzava. E’ quanto emerso dal lavoro investigativo della squadra mobile della questura di Salerno che ha fermato i due pregiudicati salernitani ritenuti autori dell’agguato che, solo per pura casualità, non è andato a segno. I dettagli dell’operazione sono stati forniti nel corso di una conferenza stampa svoltasi in questura alla quale hanno preso parte il questore di Salerno, Antonio De Iesu, ed il capo della squadra mobile, il vicequestore Claudio De Salvo. I due fermati, Gennaro Caracciolo e Matteo Boccia, rispettivamente di 31 e 34 anni, sono stati bloccati dalla polizia nei pressi dell’abitazione del 31enne nella frazione Cappelle del capoluogo. Gennaro Caracciolo al momento del fermo era alla guida della propria autovettura ed è stato trovato in possesso di un revolver calibro 38 con matricola abrasa. Caracciolo, condannato a 18 anni di detenzione per l’omicidio di Luigi Caravano, avvenuto nel 1999 per motivi legati a debiti di droga, era in regime di semilibertà. Boccia invece vanta piccoli precedenti penali. Secondo gli investigatori i due in sella ad uno scooter SH avrebbero raggiunto via Pironti, alla periferia del capoluogo, dove l’imprenditore era a passeggio con la figlia ed il cane. La bambina era distante qualche metro dal padre che, alla vista dei killer, che hanno esploso sei colpi da una pistola Taurus calibro 9 per 21, si è riparato dietro una Peugeot 206 parcheggiata nella zona. I proiettili sparati ad altezza d’uomo si sono conficcati nel tettuccio e nel lunotto dell’autovettura. I due, che indossavano caschi integrali, sono fuggiti liberandosi dell’arma qualche centinaio di metri più avanti. Al momento il mezzo utilizzato per il raid punitivo non é stato ancora trovato, mentre i due fermati saranno interrogati questo pomeriggio nella casa circondariale di Salerno-Fuorni per l’udienza di convalida.