Potremmo chiamarla Speranza. O, meglio ancora, Vittoria. Lei ha vinto. Ce l’ha fatta. Ha sconfitto i problemi che aveva avuto da subito, alla nascita, frutto
di un parto gemellare prematuro. Domani la dimetteranno dalla Tin di Nocera Inferiore dove ha vissuto per oltre quattro mesi. E potrà ragigungere il suo
fratellino ad Angri, dove i genitori vivono. Dai 700 grammi della nascita, la piccola è arrivata a due chii e 700. Ora respira da sola e si alimenta con il
biberon. Su di lei l’equipe medica guidata dal primario della Terapia Intensiva Neonatale, Ignazio Franzese, ha eseguito – per la prima volta – un intervento a
carico del dotto di botallo. <<Così – dice il primario Franzese – potremo evitare viaggi della speranza ed operare qui in sede bambini il cui trasporto è
un fatto sempre quanto mai delicato>>. Trattandosi solitamente di prematuri affetti da patologie oltremodo serie.
Patrizia Sereno