Nell’agro ancora un sequestro di passata di pomodoro in cattivo stato di conservazione. I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Salerno, agli ordini del Capitano Giuseppe Ambrosone, lo hanno eseguito a Scafati, a seguito di un’ attività investigativa congiunta con il Nucleo Antifrodi Carabinieri di Salerno. Il blitz in una nota e locale industria agroalimentare di trasformazione, conservazione e produzione di conserve alimentari vegetali, in particolare lavorazione del pomodoro per la produzione di passata, pomodoro pelato e concentrato di pomodoro; controllo finalizzato alla verifica del rispetto della normativa a tutela dell’ambiente nella gestione dell’attività imprenditoriale. In esito all’attività ispettiva i Carabinieri hanno proceduto al sequestro preventivo di una pressa idraulica ed undici contenitori in plastica della capacità di 1 metro cubo, muniti di sacchi in polietilene e colmi di rifiuti speciali non pericolosi quali passata di pomodoro allo stato liquido.Difatti nel corso del sopralluogo ispettivo all’industria conserviera i Carabinieri dello speciale reparto a Tutela dell’Ambiente hanno rilevato che nel piazzale aziendale vi era presente una pressa idraulica utilizzata per lo schiacciamento e la compattazione delle confezioni di tetra brick di passata di pomodoro non più destinabile alla commercializzazione; l’operazione consentiva la cernita e la separazione della passata di pomodoro dal contenitore in tetrabrick, passata che veniva poi raccolta in contenitori in plastica della capacità di 1 metro cubo, muniti di sacchi in polietilene. Anche la pavimentazione circostante è risultata essere dilavata da liquidi con la abbondante presenza di passata di pomodoro. Dai successivi accertamenti dei Carabinieri del NOE è emerso che la pressa idraulica presente nel piazzale dello stabilimento veniva utilizzata per lo schiacciamento e la compattazione delle confezioni di tetrabrick di passata di pomodoro non più destinabili alla commercializzazione; successivamente la passata di pomodoro, così raccolta, di consistenza liquida, veniva immessa direttamente, versandola sulla pavimentazione nei pressi della stessa pressa idraulica ed attraverso le griglie di raccolta presenti sul posto, nella linea di canalizzazione interrata che giungeva all’impianto di depurazione aziendale per il successivo trattamento.Il legale rappresentante dell’attività industriale è stato pertanto deferito in stato di libertà ai magistrati della sezione reati ambientali della Procura della Repubblica del Tribunale di Nocera Inferiore .

Patrizia Sereno

 

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