Più di tremila persone, in preghiera, attraversando il centro cittadino di Nocera Inferiore, hanno salutato l’inizio dell’Anno della Fede, accogliendo l’invito del vescovo diocesano Sua Ecc.za rev.ma Monsignor Giuseppe Giudice.
A 50 anni dall’inizio del Concilio Vaticano II e nel 20° anniversario della promulgazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, i fedeli dell’Agro hanno voluto ripetere la memorabile fiaccolata dell’11 ottobre 1962.
Un momento di grande intensità partito dal Monastero di Santa Chiara e conclusosi nel cortile della Cattedrale, con
Durante l’omelia il Vescovo ha ricordato che «
«Vivere nella fede, vivere di fede è andare avanti come se uno vedesse l’invisibile» ha aggiunto il Vescovo. «Oggi – ha continuato Sua Ecc.za rev.ma Monsignor Giuseppe Giudice – dobbiamo avanzare nella fede, come se vedessimo l’invisibile, aiutati e sorretti dai tanti Testimoni della fede che, nella fede, hanno avuto occhi per vedere, alimentando con olio di carità il piccolo lume che stringiamo tra le mani».
Il presule ha poi declinato: «Per fede, anche noi accogliamo la vita come un dono sempre nuovo e sorprendente, sapendo che essa viene da Dio. Per fede, portiamo i nostri bambini al fonte battesimale, sapendo che là si rinasce figli di Dio. Per fede, quando i piedi si sporcano, ci facciamo lavare da Gesù nel sacramento del perdono, confessando a Dio i nostri peccati attraverso la povera porta di un uomo. Per fede, accogliamo il sacramento della Pentecoste e ci sediamo, da commensali, alla tavola del Corpo e Sangue del Signore. Per fede, due giovani innamorati si presentano all’altare per essere Sacramento dell’amore di Dio. Per fede, chiamati da Lui, tanti giovani rispondono alla sua Voce e si consacrano all’amore de Regno. Per fede, quando il dolore bussa alla nostra porta, chiamiamo presso di noi i presbiteri della Chiesa per ricevere l’olio della consolazione e il pane dei pellegrini. Per fede, quando sorella morte viene a visitarci, noi deponiamo la fiaccola della fede, che ha rischiarato le strade della nostra vita e, asciugata ogni lacrima, ci incamminiamo verso il Regno, dove i nostri occhi vedranno il suo Volto, cercato nei frammenti dei tanti volti incontrati ed amati. Per fede, viviamo la bellezza della Chiesa, raccontando con la nostra vita cose stupende di Lei, mentre andiamo nel mondo rimanendo in un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo».
Prima di affidare l’Anno della Fede a Maria e rivivere con le parole e le immagini i momenti della fiaccolata che animò piazza San Pietro nel 1962, il Vescovo diocesano ha aggiunto: «Signore, Tu che sai che siamo uomini di poca fede, aumenta la nostra fede e facci comprendere che nel pellegrinaggio la fede è nutrita dalla Parola, dalla Tradizione, dal Magistero, dai Documenti conciliari e specialmente dal Catechismo della Chiesa Cattolica, reso vero dai tanti testimoni della fede, che incontriamo come luci sulle nostre strade buie!».
A 50 anni dall’inizio del Concilio Vaticano II e nel 20° anniversario della promulgazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, i fedeli dell’Agro hanno voluto ripetere la memorabile fiaccolata dell’11 ottobre 1962.
Un momento di grande intensità partito dal Monastero di Santa Chiara e conclusosi nel cortile della Cattedrale, con
Durante l’omelia il Vescovo ha ricordato che «
«Vivere nella fede, vivere di fede è andare avanti come se uno vedesse l’invisibile» ha aggiunto il Vescovo. «Oggi – ha continuato Sua Ecc.za rev.ma Monsignor Giuseppe Giudice – dobbiamo avanzare nella fede, come se vedessimo l’invisibile, aiutati e sorretti dai tanti Testimoni della fede che, nella fede, hanno avuto occhi per vedere, alimentando con olio di carità il piccolo lume che stringiamo tra le mani».
Il presule ha poi declinato: «Per fede, anche noi accogliamo la vita come un dono sempre nuovo e sorprendente, sapendo che essa viene da Dio. Per fede, portiamo i nostri bambini al fonte battesimale, sapendo che là si rinasce figli di Dio. Per fede, quando i piedi si sporcano, ci facciamo lavare da Gesù nel sacramento del perdono, confessando a Dio i nostri peccati attraverso la povera porta di un uomo. Per fede, accogliamo il sacramento della Pentecoste e ci sediamo, da commensali, alla tavola del Corpo e Sangue del Signore. Per fede, due giovani innamorati si presentano all’altare per essere Sacramento dell’amore di Dio. Per fede, chiamati da Lui, tanti giovani rispondono alla sua Voce e si consacrano all’amore de Regno. Per fede, quando il dolore bussa alla nostra porta, chiamiamo presso di noi i presbiteri della Chiesa per ricevere l’olio della consolazione e il pane dei pellegrini. Per fede, quando sorella morte viene a visitarci, noi deponiamo la fiaccola della fede, che ha rischiarato le strade della nostra vita e, asciugata ogni lacrima, ci incamminiamo verso il Regno, dove i nostri occhi vedranno il suo Volto, cercato nei frammenti dei tanti volti incontrati ed amati. Per fede, viviamo la bellezza della Chiesa, raccontando con la nostra vita cose stupende di Lei, mentre andiamo nel mondo rimanendo in un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo».
Prima di affidare l’Anno della Fede a Maria e rivivere con le parole e le immagini i momenti della fiaccolata che animò piazza San Pietro nel 1962, il Vescovo diocesano ha aggiunto: «Signore, Tu che sai che siamo uomini di poca fede, aumenta la nostra fede e facci comprendere che nel pellegrinaggio la fede è nutrita dalla Parola, dalla Tradizione, dal Magistero, dai Documenti conciliari e specialmente dal Catechismo della Chiesa Cattolica, reso vero dai tanti testimoni della fede, che incontriamo come luci sulle nostre strade buie!».