Anche il consiglio comunale di Cava de Tirreni ha votato ieri per la ricapitalizzazione del Cstp, ma fondamentali sono stati i voti della minoranza vista l’assenza di ben cinque consiglieri della maggioranza Galdi e con i sei rappresentanti di Fratelli d’Italia che hanno disertato l’aula. Il primo cittadino si è scagliato contro questi ultimi, accusandoli di fare una politica che non porta da nessuna parte e di basso profilo. Si è astenuto invece l’indipendente Massimiliano Di Matteo, recentemente entrato in consiglio. 17 i voti favorevoli per quello che era il punto principale all’ordine del giorno. Il Comune metelliano passerà al Cstp circa 340 mila euro, di cui 238 mila per il ripiano delle perdite degli anni precedenti e 102 mila euro per la ricostituzione del capitale sociale. Inoltre, dopo l’approvazione del bilancio del Consorzio Salernitano del Trasporto Pubblico, è stato stabilito che saranno erogati dal comune di cava ulteriori 110 mila euro per il rilancio dell’azienda. «Su questa faccenda non si possono fare speculazioni perché si parla del servizio di trasporto pubblico» ha detto l’ex Sindaco Gravagnuolo, spiegando il voto favorevole delle minoranze. Rinviato il punto sulla proroga alla Metellia Servizi della gestione dei rifiuti. Ma dalla seduta di ieri spicca la nuova spaccatura in maggioranza vista l’assenza di cinque consiglieri ma che Galdi ha minimizzato. In una nota il coordinatore cittadino di Fratelli d’italia Fabio Siani stamane ha scritto “il sindaco Galdi si preoccupi della tenuta della propria maggioranza, che ha fatto mostra di corpose e significative assenze ieri, piuttosto che fare l’ipocrita censore della posizione politica del nostro gruppo consiliare. “La delibera adottata per la ricapitalizzazione del cstp – ha spiegato il coordinatore Siani- non poteva essere votata alla luce della relazione prodotta dal commissario giudiziale dott. Nigro, il quale ha chiaramente fatto intendere che la precedente deliberazione consiliare sullo stesso argomento,  sottoposta a condizione sospensiva -ovvero subordinata all’approvazione del concordato- non ha fatto gli interessi dell’azienda, anzi ha aggravato la situazione economica-finanziaria del CSTP. La verità è che se non si rivede il contratto di servizio  con la Regione per l’aumento dei corrispettivi, il destino dell’azienda di trasporto pubblico salernitana è segnato”.

Giuseppe Della Morte 

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