Inutile rincorrere le parole – siano esser deputata a denunciare la crisi piuttosto che a guadagnare il ruolo di proclami, se poi non si agisce. Aree industriali e sviluppo: a Nocera Inferiore suona la carica il consigliere comunale Antonio Franca (Principe Arechi). Invoca che sia il sindaco in persona a prendere in mano la situazione. <<Abbiamo delle aree industriali, vedi Fosso Imperatore e Casarzano, dove – scrive in una nota – si potrebbe, anzi si dovrebbe fare di più. Vorrei sapere dall’assessore Amato, per esempio, se ha provveduto a contattare le aziende che parteciparono al bando di Casarzano al fine di verificare se vi sia ancora la reale disponibilità ad investire. Probabilmente qualcuna, considerata la perdurante situazione di crisi, non è più interessata all’investimento, qualcuna, forse, ha già trovato spazi altrove. Perché allora non verificare lo stato dell’arte? Chissà, forse potrebbero esserci le condizioni per far ritirare i ricorsi e sbloccare, finalmente, l’iter per l’assegnazione delle aree. Ciò detto, chiedo al Sindaco di interessarsi personalmente della vicenda, poiché sono convinto che non basterebbe stimolare l’operato dei suoi collaboratori per risolvere il problema>>. Operato che condanna come <<di sostenere lo sviluppo delle imprese locali>>. E spiega: <<Da mesi ormai cerco di trasferire all’Amministrazione comunale, ed in particolare all’Assessore Amato, la necessità di avviare azioni concrete ed incisive affinché le realtà imprenditoriali nocerine possano ricevere quelle risposte che da tempo, troppo, attendono. Nulla è stato fatto, se non lasciarsi andare in fiumi di parole. Se, come si è sempre riconosciuto, la vera "materia prima" del Paese è il suo "capitale umano", c’è da chiedersi che cosa lo ostacola, lo deprime e lo porta per disperazione ad emigrare. Nelle analisi delle parti sociali, nelle richieste urgenti di riforme che arrivano dalle categorie produttive non manca mai l’invocazione di "meno burocrazia". Una necessità sentita e ripetuta. A Nocera Inferiore ci sono realtà im-prenditoriali, in fase d’espansione, che per meri cavilli burocratici rischiano di interrompere il loro sviluppo mettendo così a rischio l’esistenza stessa. Aziende che dispongono di spazi dove poter dislocare le proprie attività, spazi che garantirebbero tra l’altro innumerevoli benefici (nuove assunzioni, riqualificazione delle zone periferiche, riduzione della circolazione di autoveicoli pesanti nelle aree centrali della città, servizi che favorirebbero il permanere sul territorio anche e soprattutto dei giovani). Come si può parlare di ripresa economica se non consentiamo a quest’imprenditori di stare al passo con la continua evoluzione del commercio globale? La nuova amministrazione avrebbe dovuto assumersi l’onore e l’onere di accompagnare, garantire e tutelare questi imprenditori poiché rappresentano risorse indispensabili per una ripresa econo-mica concreta e costante>>.
Pat.Ser.