Un sospiro di sollievo lo hanno tirato gli artificieri del 21° Reggimento Genio Guastatori di stanza a Caserta, e con loro le autorità locali e tutti i cittadini di Salerno, quando si è stabilito che la bomba della II Guerra Mondiale ritrovata nel cantiere al lato del crescent non era più pericolosa di quella ritrovata l’anno scorso proprio nei paraggi. Stavolta basterà portarla via con cautela e farla brillare in un luogo sicuro come la cava del Cernicchiara. Un sospiro di sollievo per le autorità locali che hanno evitato così anche la zona di sicurezza, la parziale evacuazione dei residenti, tutto il dispositivo di vigilanza e prevenzione. Stavolta l’ordigno bellico ha messo paura solo per qualche ora. Gli artificieri dell’Esercito Italiano hanno stabilito che si tratta di una bomba incendiaria di origine inglese, proprio come quella ritrovata a luglio del 2012, di ben 500 chili ma per fortuna semivuota. Infatti la bomba presentava un foro che ha provocato la fuoriuscita del materiale esplodente. E’ chiaro che gli operatori del 21° Reggimento Genio Guastatori di Caserta devono ora renderla inoffensiva del tutto ma si tratta di eliminare definitivamente la carica d’innesco. Una situazione, per fortuna, completamente diversa dalla bomba del luglio dell’anno scorso, di metà di peso ma molto più pericolosa. L’ordigno bellico del 2012 era dotata anche dell’innesco a tempo e questo costrinse ad adottare severe misure di sicurezza come quella di dover lasciare per un tempo stimato la bomba dov’era stata rivenuta. Ad incidere fu anche il luogo del ritrovamento, in pieno cantiere del crescent, dunque difficile da asportare. All’epoca fu necessario scavare una sorta di sarcofago di terreno per posizionarvi la bomba e farla brillare in loco. Il ritrovamento di ieri non desta comunque sorpresa. Il porto di Salerno, in 

quanto obiettivo sensibile, è stato oggetto delle attenzioni dell’aeronautica inglese che durante la II Guerra Mondiale bombardò più volte la città per preparare anche il terreno allo sbarco alleato del settembre del 1943. La successiva bonifica a conflitto finito, per quanto scrupolosa, non hai mai dato garanzie che le bombe sganciate dai piloti di Sua Maestà Britannica e rimaste inesplose fossero state tutte rese inoffensive. All’appello ne mancano ancora un bel po’. 

Patrizia Sereno

 

Share.

Circa l'autore

Leave A Reply