Il 10 febbraio si è chiusa in regione Campania la stagione venatoria 2017/2018 che
aveva visto la preapertura nei primi giorni del mese di settembre.
L’esercizio della caccia è disciplinata nel dettaglio per quanto riguarda giorni, orari,
specie cacciabili, strumenti e modalità di esercizio e scrupolose sono di conseguenza le
azioni di controllo poste in campo dai Carabinieri Forestali volte a verificare il rispetto
delle previsioni normative ed a reprimere le condotte illecite.
I militari hanno eseguito in provincia di Salerno servizi mirati e controllato 594
persone: 44 le denunzie e 110 gli illeciti amministrativi accertati per un importo
complessivo di circa 90.000 euro.
Il fenomeno conferma un andamento nella media ma è stato accertato un incremento
dei casi di uccellagione, tecnica di cattura indiscriminata e di massa della selvaggina
volatile attuata con l’impiego di dispositivi fissi quali le reti. Si tratta di un pratica
vietata in tutto il territorio nazionale, punita con sanzione penale e particolarmente
odiosa perché oltre che costituire una cattura di massa ed indiscriminata sostanzia il
maltrattamento degli animali che una volta catturati vengono detenuti per fini di
vendita ed utilizzati quali richiami vivi. In leggero incremento anche l’abbattimento di
specie, ad esempio il cormorano, tradizionalmente non destinate al consumo e
verosimilmente abbattute per destinarle alla tassidermia ed alla esposizione quale
“trofeo di caccia”.