I buoni esempi viaggiano con la Carovana Antimafia.
Il gruppo itinerante, promosso da Arci, Libera e Avviso Pubblico, in collaborazione con Cgil, Cisl, Uil e La Ligue de Enseignement, farà tappa a Baronissi martedì 16 aprile, nello spazio antistante gli appartamenti di Acquamela confiscati al clan Forte, una parte riconvertiti in casa d’accoglienza per donne vittime di violenza e la restante in accademia dello spettacolo.
Lo scopo della Carovana, infatti, non è solo quello di denunciare le situazioni critiche che emergono nei territori attraversati, ma anche quello di portare solidarietà e rendere visibili le tante esperienze positive di lotta alle mafie, alla corruzione, al malaffare che esistono in Italia. «Siamo felici che la Carovana abbia scelto di fermarsi a Baronissi – sottolineano il sindaco Giovanni Moscatiello e l’assessore alla Legalità Nicola Lombardi – basta fare un monitoraggio nazionale sul concreto utilizzo dei beni confiscati alle mafie per rendersi conto che sono ancora pochi i posti in cui il bene viene convertito a fini sociali e restituito alla comunità in tempi ragionevoli. Baronissi è sicuramente uno di questi, considerata la tempistica che ha scandito la procedura di riconversione. E a breve, ci sarà anche un altro appartamento che sarà destinato a fini sociali, alla frazione Antessano». Uno dei locali nelle disponibilità del clan Forte è diventato rifugio per tante donne schiave della prostituzione o vittime di violenza. Un modello che la Carovana Antimafia intende portare con sé nel lungo viaggio composto da circa 120 tappe di un viaggio che durerà 79 giorni e che si concluderà il 6 giugno con eventi a Milano, e in contemporanea Firenze e Roma, per ricordare le stragi di mafia avvenute in quelle città 20 anni fa. «Il centro d’accoglienza Alessia è un progetto importante che ha restituito non solo un bene materiale alla comunità, ma soprattutto ha ridato una vita alle tante ragazze vittime di violenza», spiega l’assessore alle Politiche Sociali Carmen Roma. E aggiunge: «Sulla violenza in particolare abbiamo accresciuto il livello di guardia e di sensibilizzazione perché è un nervo scoperto della società, purtroppo».
Il tema dell’edizione 2013
Per molte persone, impoverite dalla crisi economica e senza nessuna prospettiva di futuro, diventa sempre più difficile resistere al richiamo dei facili guadagni promessi dalla criminalità organizzata realizzabili con comportamenti che violano le regole. La scommessa è quella di far capire che una società con alti livelli di illegalità è una società in cui aumentano le disuguaglianze sociali, cresce l’impoverimento, diminuiscono le opportunità per tutti, a partire dai giovani.
Ogni anno le attività illegali
(mafie, evasione fiscale e corruzione) sottraggono circa 500 miliardi di euro alle economie legali quindi ai cittadini onesti. Un costo enorme che ricade sull’intera collettività, aggrava i costi della crisi, compromette le possibilità di sviluppo. Questo il messaggio che la Carovana, nel suo lungo viaggio, cercherà di veicolare in tutti i luoghi che visiterà, animandoli con iniziative che solleciteranno la partecipazione attiva di tutti.
I carovanieri saranno i narratori, la memoria storica di questa impresa attraverso i diari di bordo giornalieri, gli album fotografici, i video realizzati.