La violenza ha avuto il sopravvento sulla musica. È finito male, senza mai entrare nel vivo il concerto del primo maggio partenopeo organizzato a Citta della scienza per sensibilizzare alla ricostruzione. Quindici i manifestanti denunciati per resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. La festa del lavoro e della rinascita di un luogo simbolo, si è trasformato in un incubo per centinaia di persone, tra cui decine di famiglie con bambini. I violenti che hanno impedito lo svolgimento della festa appartengono ai Centri sociali, ai Carc (Comitati di appoggio alla resistenza comunista), al ”Laboratorio politico Iskra”, allo Slai-Cobas ed alla ”Irisbus”. La Digos sta visionando le immagini dei disordini, che hanno portato alla sospensione del concerto. Tra proteste, violenze e insulti l’hanno avuta vinta i facinorosi, facendo saltare la festa del Primo Maggio. Che l’atmosfera fosse tesa si era capito sin dalle prime ore del pomeriggio di ieri. Napoli appariva divisa. Da un lato, a Città della scienza, CgilCisl e Uilparlavano di “priorità del lavoro”. Dall’altro, pochi chilometri più in là, lungo le strade del quartiere di Bagnoli c’erano altri lavoratori che, in corteo, puntavano il dito proprio contro i sindacati. E, per farlo capire bene a tutti, si sono spinti fin dentro città della scienza. In pochi secondi è stato il caos: transenne divelte, paura tra gli spettatori, urla contro i sindacati. Gli operai dalla rabbia giustificabile, ma dalla violenza ingiustificabile e da condannare, non hanno voluto trovare un accordo con gli organizzatori del concertone. È stata ritenuta insufficiente la possibilità data ad una delegazione di salire sul palco per spiegare le loro ragioni a patto che lasciassero l’area. Alla fine la decisione è stata quella di sospendere tutto. Duri i commenti di sindacati e politica. Il coordinatore regionale campano di “Sinistra ecologia e libertà”, Arturo Scotto, ha detto: “Quattro giovanotti che giocano a fare la rivoluzione hanno bloccato il concerto, un fatto inaccettabile che rappresenta un precedente pericoloso”. E’ stato un colpo vigliacco a sfavore dei lavoratori, dei cittadini e della città’ onesta e democratica”affermano i segretari di Napoli della Cgil, Federico Libertino, Giampiero Tipaldi (Cisl) e Anna Rea (Uil).

Salvatore D’Angelo

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