Claudio Lotito non era presente al consiglio federale perché inibito dalla sua carica di consigliere, ma è stato comunque motivo di discussione. Al centro del dibattito c’era infatti la questione del Salerno Calcio di cui il presidente della Lazio detiene il 50% delle azioni, assieme a Marco Mezzaroma, cugino del Massimo presidente del Siena. Il club campano, neo promosso in Seconda Divisione di Lega Pro, non potrebbe iscriversi al campionato per il divieto sancito dall’articolo 16bis delle Noif e per la normativa statutaria che si rifà alla legge dello Stato 280/2003, ma nessuna paura per i tifosi salernitani: la società parteciperà al prossimo campionato e con la stessa proprietà. A tranquillizzarli è lo stesso presidente della Federcalcio, Giancarlo Abate, che, al termine del consiglio, ha spiegato che per questo sarà "trovata una soluzione tecnica". Il numero uno di via Allegri, però, non ha nascosto che l’argomento è stato motivo di dibattito tra i vari rappresentanti intervenuti oggi. "La posizione delle varie Leghe e delle componenti tecniche è differenziata – ha ammesso -. Ad esclusione dell’Aic, che è a favore delle seconde squadre, la posizione della LegaPro è quella di aprire a delle partecipazioni societarie di maggioranza con determinati paletti (peso elettorale, distribuzione risorse mutualistiche e riconoscimenti per la valorizzazione dei giocatori fra prima e seconda divisione, ndr)". Nessuna moratoria di sei mesi come era sembrato in un primo momento, ma tecnicamente "una soluzione temporalmente limitata e riferita al solo caso in questione" – che dovranno trovare Abete e i suoi tre vicepresidenti – che non obbliga però i soci del Salerno a risolvere l’affaire quote societarie a campionato in corso. Il nodo principale resta però l’articolo 16 delle Noif. "L’articolo 16bis delle Noif non è stato toccato", ha voluto precisare proprio il presidente della Lega Pro, Mario Macalli, uscendo dalla sede di via Allegri. Per cambiare l’articolo che impedisce ai proprietari o parenti entro il quarto grado di possedere due club professionistici, occorre infatti una riforma statutaria e il consiglio ha deciso di costituire a riguardo "un gruppo di lavoro (con i rappresentanti di tutte le componenti) per rivisitare l’intera problematica delle partecipazioni societarie anche alla luce della normativa statuale vigente ex legge 280/2003". Nell’incontro di oggi, oltre alla presa d’atto della decisione (sostenuta dalla Figc) della Giunta del Coni di anticipare i termini delle assemblee elettive degli organi direttivi e all’approvazione del bilancio consuntivo del 2011, il consiglio (i rappresentanti dell’Assocalciatori si sono astenuti) ha rinnovato anche per la prossima stagione la possibilità di tesserare due extracomunitari, con le stesse modalità già utilizzate nel campionato conclusosi da poco. E proprio alla Lega di Serie A e all’Aic, Abete ha rivolto il suo invito a trovare presto un accordo per il contratto collettivo in scadenza il 30 giugno. "E’ necessaria un’accelerazione", ha ammonito. "Se al 30 giugno non c’é un contratto firmato siamo già in una situazione atipica, perché l’accordo collettivo non può dipendere da una convenzione di natura commerciale su una situazione scaduta da due anni".