Sono cinque le linee di intervento chieste dalla Conferenza delle Regioni al Governo, sul fronte dei tagli alla politica regionale, secondo il documento che i governatori hanno approvato all’unanimità la scorsa settimana. Nella serata di ieri l’Ufficio di Presidenza della Conferenza delle Regioni ha incontrato il Governo che ha illustrato ai governatori le linee generali del decreto che oggi verrà approvato. "Dalla illustrazione, il provvedimento va nella direzione indicata dalla Conferenza delle Regioni", ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani. Queste le cinque linee di azione proposte dalle Regioni: 1) Riduzione parametrata di tutti gli emolumenti percepiti dai consiglieri, dai presidenti e dai componenti della Giunta; 2) Riduzione del numero dei consiglieri (almeno del 30-35%) e degli assessori in attuazione dell’art. 14 del Decreto Legge 138 del 2011.   3) Limitare e uniformare, sulla base di criteri omogenei, la spesa dei gruppi consiliari, eliminando i benefit sotto qualsiasi forma, riconoscendo esclusivamente il finanziamento delle spese riferite alle funzioni politico-istituzionali dei gruppi. Tali spese debbono essere sottoposte al controllo della Corte dei Conti garantendo la piena trasparenza;   4) Eliminare la possibilità di costituire nuovi gruppi che non abbiano corrispondenza con le liste elette; 5) Fissare il numero delle Commissioni consiliari permanenti e/o speciali, prevedendo la possibilità di costituirne da un minimo di 4 ad un massimo di 8, in base al numero dei Consiglieri. Ora si deve andare avanti. "Valuteremo nel dettaglio, quando sarà reso noto, il testo del decreto", ha concluso Errani.