Saranno complessivamente 300 consiglieri in meno nei Consigli regionali che saranno eletti nelle prossime legislature. E’ quanto prevede, tra le altre cose, l’accordo raggiunto oggi in Conferenza Stato Regioni sui costi della politica che ha dato seguito agli aspetti mancanti all’intesa del 30 ottobre scorso, "andando anche oltre le disposizioni del decreto legge", come ha spiegato il Coordinatore della Conferenza dei Consigli regionali e presidente del Consiglio regionale dell’Umbria Eros Brega. L’accordo prevede che scatteranno i controlli della Corte dei Conti sulle spese dei gruppi consiliari sulla base di un modello di rendicontazione uguale per tutte le Regioni italiane che prevede piena trasparenza ed omogeneità. Sulle indennità si assisterà ad una omogeneizzazione nei parametri uguali per tutte le Regioni, con riduzione degli emolumenti onnicomprensivi, così come individuati il 30 ottobre scorso, che conteranno al loro interno tutte le voci di spesa sin dal 2013. "Si tratta di un atto dovuto rispetto agli scandali intollerabili dei mesi scorsi – ha concluso il presidente Brega – per cui tutti siamo entrati nella lista di proscrizione anche se come ha ricordato il Presidente del Consiglio Mario Monti non bisogna fare di tutta erba un fascio. Sicuramente non c’é più spazio per i privilegi. Le Regioni hanno dimostrato di essere capaci di passare dalle parole ai fatti rispettando quanto era stato chiesto dal governo e dal Parlamento". "Abbiamo concluso un percorso che è stato lungo ma incisivo – ha commentato il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, al termine della Conferenza Stato-Regioni – e che porterà risparmio su tutti i fronti, prevederà regole rigide sulla rendicontazione delle spese dei gruppi e prevederà strumenti e metodi uniformi per tutto il Paese".