Questa mattina i vertici aziendali della CSTP – Azienda della Mobilità – S.p.A. , società in liquidazione, ed i rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria (Filt-CGIL, Fit-Cisl, UGL e FAISA CISAL) si sono riuniti nuovamente presso la sede Ormel della Giunta regionale (Servizio Politiche del lavoro) alla presenza del dirigente del settore Alberto Acocella e del funzionario Silvana Miele per procedere ad un esame congiunto rispetto alla procedura di licenziamento collettivo attivata dalla società (ai sensi e per gli effetti degli art. 4 e 24 della L.223/91, dopo il mancato accordo tra le parti scaturito dalla precedente fase di concertazione.
Su richiesta dei delegati sindacali la riunione è stata aggiornata al 12 ottobre prossimo, alle ore 12.
“L’incontro – ha spiegato il Presidente del Collegio dei liquidatori Mario Santocchio – è stato aggiornato al 12 ottobre su richiesta dei sindacati che hanno manifestato la volontà di ridiscutere dell’argomento solo dopo il 4 ottobre, giorno in cui il Consiglio di Stato emetterà la sentenza per la definizione del quantum dovuto alla nostra società rispetto alle compensazioni per gli obblighi di servizio sostenuti negli anni passati. Quella sarà una data fondamentale per la storia di questa Azienda perché la sentenza che sarà formulata dal Consiglio di stato potrà mutare in maniera definitiva gli attuali scenari, risollevando le sorti della CSTP. Facciamo appello a San Francesco, che sarà festeggiato proprio in quella giornata, affinché possa darci una mano. Dal nostro canto stiamo continuando a lavorare ininterrottamente, d’intesa con i sindacati, per garantire un futuro a questa Azienda e per salvaguardare i livelli occupazionali. Tenteremo ogni azione possibile. Stiamo, nel frattempo, interloquendo con la Regione per verificare se c’è la possibilità di concedere alla CSTP, in via del tutto eccezionale, l’accesso ad una cassa integrazione in deroga che consentirebbe di esorcizzare il rischio dei licenziamenti. Bisognerà ovviamente valutare se i benefici che giungerebbero dall’accesso a tale ammortizzatore sociale riescano a compensare i costi che la nostra società sostiene mensilmente per la gestione del personale”.