“Il sequestro del depuratore di Costa da parte dei carabinieri del Noe non fermerà la nostra azione di controllo e monitoraggio delle acque della Solofrana. Le acque scaricate dai depuratore di Costa di Mercato san Severino e di Solofra dovranno essere sempre cristalline, limpide, e non di dubbie colorazioni. La nostra attenzione rimane dunque altissima”. Parole del presidente del comitato no vasche no inquinamento emiddio ventre dopo la notizia del sequestro del depuratore di costa e la denuncia di 9 persone da parte dei militari del nucleo operativo ecologico di salerno. “non vogliamo pensare che ad accelerare questa azione dei carabinieri sia stata solo la recente interrogazione parlamentare della deputata di Sarno Virginia Villani, ma che questa sia stata soltanto un modo per proseguire nelle indagini contro uno scempio che denunciamo ormai da anni”, ha detto ancora Ventre. dunque la rete di monitoraggio dei vari comitati a difesa del fiume sarno e dei suoi affluenti e contro l’inquinamento prosegue senza soste. “il sequestro avviene con un ritardo di anni rispetto alle denunce di centinaia di cittadini e spero che non sia un deterrente per gettare acqua sul fuoco. Quel depuratore deve scaricare acqua cristallina così come prevede la legge. Solo allora si fermerà la nostra protesta e la nostra battaglia. Vogliamo vedere le trote nella Solofrana, nel fiume Sarno e in tutti i corsi d’acqua del bacino” ha concluso Emiddio Ventre. 
Le ispezioni delle forze dell’ordine al torrente solofrana hanno portato ad accertare sversamenti illeciti ed emissioni maleodoranti. nell’impianto di depurazione di costa a mercato san severino sono state accertate gravi ed attuali violazioni in materia ambientale. un’azione di controllo avviata lo scorso giugno, quando era già emerso che l’impianto scrubber non era attivo né funzionante, i locali destinati ai trattamenti erano risultati non in depressione, ed in ultimo gli interventi migliorativi imposti dalla Giunta Regionale erano stati realizzati solo parzialmente con l’evidente diffusione di miasmi maleodoranti in atmosfera. Le varie fasi della depurazione delle acque reflue urbane non erano quindi assistite da idonei impianti di captazione e trattamento delle emissioni maleodoranti, creando l’immissione in atmosfera di odori nauseabondi che hanno provocato evidenti disagi ai residenti delle aree limitrofe al depuratore. Gli accertamenti sono scattati dopo tante denunce e su richiesta della procura della repubblica di nocera inferiore e su solofra di quella di avellino. Va precisato che il decreto di sequestro preventivo non nega la facoltà d’uso dell’intero impianto, che dunque continuerà la sua attività, anche se rimarrà nel mirino degli inquirenti. 
I carabinieri del Noe hanno effettuato controlli anche in aziende industriali nei comuni di montoro, fisciano e mercato san severino. presso alcune industrie conserviere, insistenti nelle aree ricadenti lungo il territorio attraversato dai torrenti Solofrana e Cavaiola, sono stati eseguiti anche campionamenti in prossimità dei rispettivi impianti depurativi, relativamente ai quali, sono in corso approfondite analisi di laboratorio. I controlli sono stati effettuati in collaborazione con personale tecnico dell’arpac. 
Val la pena ricordare che l’impianto di depurazione di solofra è nei fatti sotto sequestro già dal mese di aprile 2017, e che finora sono stati denunciati 8 titolari di opifici ritenuti responsabili di aver “stoccato fanghi di depurazione, nonché scaricato in pubblica fognatura le acque reflue industriali e le acque meteoriche di dilavamento dei piazzali suscettibili di contaminazione, in assenza di autorizzazione”. Sversamento liquami Torre Guaceto 2
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