In occasione dell’avvio dell’Anno scolastico 2013/2014 il Vescovo della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, S.E. Rev.ma Monsignor Giuseppe Giudice, ha voluto scrivere un messaggio rivolto ai dirigenti, ai docenti, agli operatori scolastici e agli alunni. Di seguito trovate il testo integrale della nota. «Carissimi Dirigenti, Docenti, Operatori Scolastici, Alunni, ci prepariamo ad iniziare un nuovo anno scolastico e la Chiesa, esperta in umanità, sempre coinvolta nel discorso educativo, non può far mancare la sua voce e la sua vicinanza. Riprende il tempo della scuola con tutte le prospettive di bene e i problemi che, di anno in anno, appesantiscono il variegato mondo scolastico. La scuola è gioia per molti, preoccupazione per tanti, fonte di lavoro e di impegno. La scuola è vista come palestra o come azienda, come sala di attesa o come laboratorio del futuro. Noi vogliamo investire sempre di più sulla scuola, nel rispetto delle norme e delle diverse visioni dell’uomo, ben sapendo che con la scuola noi lavoriamo per l’avvenire delle persone e del nostro paese. Dove difetta la cultura, è in crisi l’uomo e la convivenza civile. Ci può aiutare una bella frase di Plutarco, che ho voluto scegliere come un dono per il nuovo anno. Chi è l’educatore? “Non chi riempie un sacco, ma chi accende un fuoco”. Educare non vuol dire riempire un contenitore di nozioni, un sacco di cose, ma accendere il fuoco della ricerca, della novità, della sapienza, dell’approfondimento, coniugando intelligentemente la libertà e la responsabilità di ognuno. Sì, accendere un fuoco, una passione, una vocazione, che darà nel tempo i suoi frutti. Dietro alle grandi realizzazioni, ai sogni, c’è sempre la passione educativa di qualcuno che per il sogno ha speso la vita. Forse, questa passione oggi manca; questo fuoco bisogna riaccendere perché, appassionati dell’umano e del divino, ognuno diventi testimone del fuoco, che sempre ci portiamo dentro, fuoco che è amore e sapienza. Con questo fuoco, da riaccendere ed alimentare quotidianamente, sicuramente l’anno scolastico sarà meno freddo. Vi accompagno e vi benedico».