Fanno impressione, le immagini catturate di nascosto dai Carabinieri a  Piedimonte di Nocera Inferiore. Per la sfrontatezza di chi, apparentemente protetto da una conformazione del territorio, si è appropriato di un quartiere nel  quale le molte persone perbene che ci vivono sono costrette a sopportare ,per paura, un vero e proprio market della droga sotto i propri occhi. Fa impressione vedere l’attività di spaccio svolgersi  accanto ad una mamma con un bambino fra le braccia, proteso verso il suo triciclo. Nelle prossime ore gli interrogatori di garanzia dei 10 arrestati: 4 sono in carcere, 6 ai domiciliari. Dovranno tentare di spiegare quello che le immagini fanno capire con dovizia di particolari, cosicchè il gip, Paolo Valiante, nella sua ordinanza, è in grado  di annotare, minuto per minuto, movimenti e attività di ciascuno degli indagati: l’arrivo,ogni giorno dalle 14 alle 20, all’incrocio di via Piccolomini d’Aragona e via Urbulana, la «presa di possesso» del piccolo spazio antistante il grande crocifisso che fa da spartitraffico,la cessione di dosi di stupefacenti a «clienti» che giungono a piedi, in motorino, in macchina. Nelle immagini anche il momento in cui alcuni tra gli indagati si accorgono di una delle microcamere piazzate dai Carabinieri. Si consultano anche con un elettricista prima di decidere di distruggerla con un bastone di legno. Non impressi nelle immagini, ma da esse originati, anche due interventi, eseguiti dai Carabinieri nocerini lo scorso mese di agosto,ma rientranti nel complesso mosaico investigativo di <crufiix>. Il primo: l’idividuazione di una delle basi di confezionamento della droga. Si tratta di un vano ubicato sul terrazzo dell’appartamento in cui vivono Vincenzo Di Stasio e Anna Assunta D’Elia . Lei è la zia paterna dei D’Elia finiti in carcere ieri mattina. I Carabinieri fanno irruzione dopo aver visto la donna tentare di disfarsi, lanciandolo dal balcone, di un borsone contentente varie dosi di cocaina, crack e marjuana. Nel vano , su un piccolo tavolo in legno , tutto il materiae per confezionare le dosi e la somma contante di 2100 euro. L’attenta analisi dei filmati carpiti dalle micro camere ha portato  anche ad un altra scoperta interessante. In un garage in uso a Natale D’Alessandro i Carabinieri cercano e trovano una discreta disponiblità di armi: una pistola 7,65 e una beretta 8000 (originariamente a salve, ma , dopo competenti modifche, rese perfettamente funzionanti), un fucile semiautomatico parabellum risultato rubato e decine di cartucce di vario calibro.

Michela Giordano

 

Fanno impressione, le immagini catturate di nascosto dai Carabinieri a  Piedimonte di Nocera Inferiore. Per la sfrontatezza di chi, apparentemente protetto da una conformazione del territorio, si è appropriato di un quartiere nel  quale le molte persone perbene che ci vivono sono costrette a sopportare ,per paura, un vero e proprio market della droga sotto i propri occhi. Fa impressione vedere l’attività di spaccio svolgersi  accanto ad una mamma con un bambino fra le braccia, proteso verso il suo triciclo. Nelle prossime ore gli interrogatori di garanzia dei 10 arrestati: 4 sono in carcere, 6 ai domiciliari. Dovranno tentare di spiegare quello che le immagini fanno capire con dovizia di particolari, cosicchè il gip, Paolo Valiante, nella sua ordinanza, è in grado  di annotare, minuto per minuto, movimenti e attività di ciascuno degli indagati: l’arrivo,ogni giorno dalle 14 alle 20, all’incrocio di via Piccolomini d’Aragona e via Urbulana, la «presa di possesso» del piccolo spazio antistante il grande crocifisso che fa da spartitraffico,la cessione di dosi di stupefacenti a «clienti» che giungono a piedi, in motorino, in macchina. Nelle immagini anche il momento in cui alcuni tra gli indagati si accorgono di una delle microcamere piazzate dai Carabinieri. Si consultano anche con un elettricista prima di decidere di distruggerla con un bastone di legno. Non impressi nelle immagini, ma da esse originati, anche due interventi, eseguiti dai Carabinieri nocerini lo scorso mese di agosto,ma rientranti nel complesso mosaico investigativo di <crufiix>. Il primo: l’idividuazione di una delle basi di confezionamento della droga. Si tratta di un vano ubicato sul terrazzo dell’appartamento in cui vivono Vincenzo Di Stasio e Anna Assunta D’Elia . Lei è la zia paterna dei D’Elia finiti in carcere ieri mattina. I Carabinieri fanno irruzione dopo aver visto la donna tentare di disfarsi, lanciandolo dal balcone, di un borsone contentente varie dosi di cocaina, crack e marjuana. Nel vano , su un piccolo tavolo in legno , tutto il materiae per confezionare le dosi e la somma contante di 2100 euro. L’attenta analisi dei filmati carpiti dalle micro camere ha portato  anche ad un altra scoperta interessante. In un garage in uso a Natale D’Alessandro i Carabinieri cercano e trovano una discreta disponiblità di armi: una pistola 7,65 e una beretta 8000 (originariamente a salve, ma , dopo competenti modifche, rese perfettamente funzionanti), un fucile semiautomatico parabellum risultato rubato e decine di cartucce di vario calibro.

Michela Giordano
 

 

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