Alla fine ha confessato. E’ stato l’agropolese Costabile Piccirilo ad uccidere Rosa Allegretti. Alle 12 del 22 dicembre, in un fondo agricolo nei pressi di via Mascagni di Agropoli era stato rinvenuto, quasi del tutto sotterrato, un cadavere di una donna. Sul posto i militari della Compagnia di Agropoli diretti dal Cap. Raffaele Annicchiarico insieme a quelli del Reparto Operativo del Comando Provinciale e alle Sezione Investigazioni Scientifiche diretti dal Ten. Col. Merone Francesco. Una volta dissotterrato, con non poche difficoltŕ, al corpo era stato dato un nome e un cognome: Rosa ALLEGRETTI, 48 anni di origini pugliesi. I piedi erano stati legati con una fune e il corpo, ancora vestito, non presentava particolari segni di violenza ad eccezione di una grossa ferita sulla testa. L’attivitŕ investigativa aveva portato a concentrare l’attenzione su PICCIRILLO, 38enne di Agropoli, notato sul luogo del ritrovamento del cadavere. A distanza di poche ore l’uomo era stato rintracciato e accompagnato al Comando Compagnia. Visti gli elementi di colpevolezza acquisiti dai militari dopo l’escussione di oltre 30 persone, PICCIRILLO, a seguito di decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dal Sostituto Procuratore di Vallo della Lucania, Renato Martuscelli, alle prime ore del 23 dicembre era stato condotto alla casa circondariale di Vallo della Lucania. I militari avevano, perň, continuato a raccogliere elementi di prova. Ciň ha consentito di rinvenire la borsa e la giacca appartenute alla vittima nei pressi dell’isola ecologica di Agropoli. Dalla visione del filmato delle telecamere a circuito chiuso presenti sul posto, si č visto che a gettare gli oggetti, in un sacco per la spazzatura, era stato PICCIRILLO due ore prima che il cadavere venisse rinvenuto. Nella mattina di sabato 24 dicembre, alla presenza del Magistrato, PICCIRILLO č stato interrogato in carcere. Davanti ai suoi difensori, l’indagato, dapprima aveva negato qualsiasi tipo di coinvolgimento nella vicenda, poi, visti gli schiaccianti elementi di prova a suo carico e vistosi messo alle strette aveva resi ampia confessione. Nella mattinata del 21 dicembre, tra le ore 12.00 e le ore 12.30, alla guida del proprio Fiat Scudo di colore bianco, giunto in localitŕ Foce Sele di Capaccio, aveva notato la “lucciola”, in una via isolata, e aveva deciso di rapinarla. Con un pretesto aveva fatto salire la vittima in auto e, subito dopo, con minaccia, le aveva intimato di consegnargli il denaro; alle resistenze della donna, dopo averla immobilizzata con un suo braccio, l’aveva colpito ripetutamente con un bastone alla testa. La malcapitata era riuscita a divincolarsi e a fuggire, venendo, perň, inseguita e bloccata. PICCIRILLO, a questo punto, le aveva legato i piedi e le mani con delle corde e, per non permetterle di urlare, le aveva infilato un fazzoletto di stoffa in bocca e avvolto il viso con dello scotch, caricandola nel cassone del suo mezzo e partendo alla volta di Agropoli. Giunto in localitŕ Linora, la vittima, riuscendo a liberarsi le mani dal vincolo delle corde, aveva aperto lo sportello scorrevole del mezzo cercandi di scappare, venendo, perň, nuovamente bloccata, malmenata e legata con fascette autobloccanti. Una volta arrivato nel fondo agricolo ove poi il corpo della donna č stato rinvenuto e constatato che Rosa Allegretti era morta, l’aguzzino aveva deciso di nascondere il cadavere scavando una buca e ricoprendolo con terreno, pietre e fronde di mirto.

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