Sono comparsi stamane davanti al gip di Ascoli Carlo Calvaresi per l’interrogatorio di garanzia le tre persone, padre e due figli, arrestate ieri dalla squadra mobile di Ascoli per estorsione e tentata estorsione ai danni di un avvocato di San Benedetto del Tronto. Il padre, A.G. di 58 anni ha fornito la sua versione rispondendo al giudice e al procuratore capo Michele Renzo. Si sono invece avvalsi della facoltà di non rispondere i figli F.G., 34 anni, e S.G. 20, che è ai domiciliari, mentre gli altri due sono in carcere. Originari del Salernitano, da tempo vivono a San Benedetto e lavorano nel campo della ristorazione. Il padre, A.G., ha spiegato quali erano i rapporti con la presunta vittima, fornendo una versione decisamente diversa rispetto a quanto denunciato dal legale, che ha riferito di essere stato costretto a versare 11 mila euro in contanti e altri 12 mila con un assegno, mai incassato dai tre. Ha negato con forza l’accusa ricostruendo quello che inizialmente è stato un rapporto professionale che nel tempo si è deteriorato, spiegando il perché dei soldi passati di mano. "Ha fornito elementi per cui riteniamo si debba procedere a ulteriori indagini", ha commentato l’avvocato difensore Roberta Alessandrini. Per A.G. sono stati chiesti gli arresti domiciliari, ai quali si è opposto il procuratore, in attesa della decisione del gip. Analoga richiesta verrà presentata domani mattina per il figlio maggiore.

 

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