Si scatena Edu Vargas, l’ex oggetto misterioso, ed il Napoli si aggiudica agevolmente la prima partita del girone di Europa League. Finisce 4-0 con tre gol del cileno ed uno di Dzemaili ed il risultato dà ampiamente ragione a Walter Mazzarri che guarda la partita dalla tribuna a seguito della squalifica rimediata in occasione della partita di Champions dello scorso anno a Vila Real il quale manda in campo il Napoli 2 e preserva i titolari da troppe fatiche in vista della delicata ed importante gara di domenica prossima a Catania. Degli undici scesi in campo dal primo minuto, il solo Aronica aveva giocato domenica scorsa con il Parma. Ma il Napoli 2 non trova eccessive difficoltà per sbarazzarsi degli avversari svedesi. Troppa la differenza tra le due formazioni e non è un caso che l’AIK Solna, che pure è secondo in classifica in campionato, fosse stato inserito in occasione del sorteggio nell’urna della quarta fascia. Il Napoli 2 gioca con gli stessi schemi e con la stessa impostazione del Napoli 1. Al resto ci pensa Edu Vargas che da oggetto misterioso si trasforma in asso di Coppa. Il cileno è decisamente il migliore in campo e riesce finalmente a finalizzare le azioni offensive cosa che non gli era mai riuscita fino ad ora. Vargas si sblocca e va in gol per la prima volta da quando è in Italia, anzi esagera e ne fa addirittura tre. Dalla partita Mazzarri può ricavare qualche spunto positivo: Vargas innanzitutto, ma anche la precisione di Fernandez, schierato al centro della difesa e la buona prova di Behrami, il migliore del centrocampo azzurro. Non mancano però, anche in una serata vincente come questa, gli spunti negativi, come la brutta prestazione di El Kaddouri che sostituisce per un tempo Hamsik e non riesce ma ad entrare in partita e l’espulsione dello stesso slovacco che reagisce ad un fallo di un avversario e si guadagna un cartellino rosso. Gli svedesi tornano in patria con il fardello di quattro gol ma la circostanza non sembra far abbattere i propri tifosi, mille dei quali giunti al San Paolo, ‘festeggiano’ a lungo al termine della gara con canti e cori che fanno anche un po’ tenerezza per chi è abituato ai ritmi forsennati, in campo e sugli spalti, del calcio italiano.

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