Secondo i carabinieri, che hanno eseguito le indagini, sarebbe Gragnano la sede primaria dell’organizzazione dedita alla messa in vendita di beni rubati che aveva ampie diramazioni su tutto il territorio circostante: sia verso il napoletano (con membri a Castellammare e torre annunziata) sia verso l’agro nocerino sarnese (con alcuni degli indagati residenti a Pagani, S.Egidio del monte albino e Angri). Due i sodali finiti in carcere : sono Catello e Vincenzo Scotognella, 58 e 39 anni , padre e figlio, entrambi di Gragnano. Sette ai domiciliari: Elvira Iuliano 50enne di Pagani, Franco Ferraioli, 42 anni di Pagani, Gaetano Esposito 44 anni di Gragnano, Giovanni Rapacciuolo 46 anni di Gragnano e Luigi Rigillo 34 anni di Angri. E poi tre donne, per le quali il gip Elena Conte del tribunale di Torre Annunziata ha stabilito l’obbligo di firma:  Filomena De Blasi 35 anni di Casagiove e Luigia Attianese 45 anni di Sant’Egidio del Monte Albino. L’indagine i carabinieri l’hanno denominata Settima bolgia” come il girone dell’Inferno di Dante dove finivano i ladri. Secondo gli investigatori il gruppo avrebbe rubato, in tutta Italia, merce di ogni tipo per 2milioni e mezzo di euro:da alimenti ad accessori per la casa, passando da champagne e pannelli solari. E non avevano bisogno di effrazioni o azioni di forza: alle aziende produttrici si proponevano come trasportatori spedizionieri, presentando false credenziali per altrettanto fasulle aziende. Il carico non arrivava mai a destinazione. Le denunce dei truffati hanno dato il via alle indagini. La ditta di trasporti degli  Scotognella  nel 2010 erano stati arrestati nell’operazione “Carpe Diem” balzata agli onori delle cronache nazionali perché quella volta vennero rubate persino le scenografie della nota trasmissione televisiva “Ciao Darwin” condotta da Paolo Bonolis. Le denunce contro la ditta gragnanese arrivavano da ogni angolo del centro e del nord Italia: Molise, Piemonte, Toscana, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Liguria, Lazio. Trentasei i casi ricostruiti dai carabinieri. Diverse le società fittizie utilizzate per il “giochetto”: la “Pianeta Lavoro srl” di Luigia Attianese, la “Trasporti e Spedizioni” di Catello Scotognella, la “Trasporti e Spedizioni” di Lucia Sorrentino. Quando la fama di queste ditte era rovinata dalla merce sparita, nell’agosto 2012, si mise la Sagic sas di Filomena De Blasi. n tutto sono stati sequestrati 15 autoarticolati e 7 rimorchi.

Michela Giordano

 

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