Un’assemblea permanente con tenda all’ingresso principale dello stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco (Napoli) è stata annunciata dagli esponenti della Confederazione cobas, e dal comitato di lotta cassaintegrati e licenziati, per lunedì prossimo, 8 ottobre, alle 12. Oltre al comitato di lotta, ci saranno anche gli iscritti alla Fiom per chiedere a tutti i lavoratori, compresi quelli già assunti in Fabbrica Italia Pomigliano, di unirsi tutti per difendere il proprio futuro occupazionale. Il tutto mentre continuano le polemiche sulla scarsa partecipazione dei lavoratori all’assemblea di ieri organizzata in un hotel di San Vitaliano da Fim, Uilm, Fismic e Ugl. Molti i lavoratori, infatti, che hanno lamentato "la scarsa informazione" sull’iniziativa, e tanti gli operai che hanno raccontato di essere stati avvertiti della variazione dell’orario solo "all’ultimo momento", così come c’é stato chi ha criticato la scelta del luogo, "troppo lontano dallo stabilimento". "L’assemblea di ieri non si può definire un incontro clandestino – ha ribattuto, invece, Raffaele Apetino, rsa Fim – abbiamo sempre avuto il coraggio e la coerenza di parlare ai lavoratori in cig anche in un clima teso creato da alcune sigle sindacali antagoniste che manifestano per Pomigliano. Non è il luogo dove si fa l’assemblea a fare la differenza, e farla davanti allo stabilimento chiuso non avrebbe avuto senso. Forse sarebbe servito solo alla Fiom, che ieri ha partecipato liberamente all’iniziativa, per apparire in Tv o farsi intervistare dai giornalisti. Ed un loro delegato ha riconosciuto pubblicamente che grazie all’accordo del giugno 2010 abbiamo salvato una fabbrica che era chiusa. E allora mi rivolgo a loro, ammettessero di aver sbagliato, e firmate l’accordo di Pomigliano come avete fatto a Grugliasco alla Lear e all’Alenia e tornate a fare il sindacato insieme a noi nei luoghi di lavoro e non nelle aule di tribunale".

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