La mostra “1938-1945: la persecuzione degli ebrei in Italia”, resterà aperta fino al 15 marzo 2013. Inaugurata lo scorso 24 gennaio, la mostra rientra nel percorso della memoria avviato da Unis@und, webradio dell’Università di Salerno, e farà da cornice alla premiazione del concorso “38-45: La memoria del male”, riservato alle scuole secondarie di II grado.
La Mostra illustra, con impostazione scientifica e completezza storica, la persecuzione degli ebrei in Italia e ricostruisce tanto la fase della minorazione dei diritti e della persecuzione sociale, attuate dal 1938 al 1943 sotto il governo fascista del Regno d’Italia, quanto la fase degli arresti, della deportazione e dello sterminio, attuati dal settembre 1943 alla Liberazione nelle regioni poste sotto l’occupazione tedesca e la Repubblica Sociale Italiana.
La Mostra, allestita nello spazio antistante il Tteatro di Ateneo, si sviluppa in 15 sezioni tematiche: tre di premessa e contestualizzazione, cinque sul periodo 1938-1943, sei sul periodo 1943-1945, una sull’immediato dopoguerra:
1. Ebrei nell’Italia unita
2. Antisemitismo e razzismo
3. Ebrei e Italia fascista
4. Propaganda antiebraica 1937-1938
5. Le leggi antiebraiche del 1938-1939
6. Gli effetti delle leggi
7. Di fronte alla persecuzione
8. Le norme antiebraiche del 1940-1943
9. L’Europa nazista e gli ebrei: persecuzione e sterminio
10. 1943: occupazione tedesca ed estensione della shoah in Italia
11. 1943: la politica antiebraica della Repubblica sociale italiana
12. Carceri, campi, eccidi
13. Deportazione dall’Italia e sterminio
14. Clandestinità, fuga, resistenza, soccorso
15. Il ritorno alla vita
Il percorso espositivo, composto da 38 pannelli, offre una scelta ragionata di documenti dell’epoca, reperiti in numerosi archivi e biblioteche: quali carte burocratiche che determinarono il licenziamento del singolo ebreo, la sua espulsione dalla scuola e dalla società, la confisca di beni, nonché lettere e diari nei quali le vittime descrivevano l’aggravamento della situazione persecutoria perpetrata nei loro confronti. Altri pannelli testimoniano come la legislazione antiebraica italiana ebbe un’impostazione biologica; vennero infatti perseguitate tutte le persone con ascendenti di completa razza ebraica, indipendentemente dalla loro religione.
La mostra illustra, poi, la documentazione che, nel novembre del 1943, suggellò il momento più drammatico della politica antiebraica della repubblica sociale, attraverso un manifesto programmatico e un Decreto Ministeriale che dispose l’arresto e l’internamento di tutti gli ebrei in “campi di concentramento provinciali in attesa di essere riuniti e deportati in campi speciali appositamente attrezzati”.