È morto all’ospedale Cardarelli di Napoli, dove era ricoverato da alcuni giorni, Luigi Necco, volto storico di 90′ minuto. Aveva 84 anni, è deceduto a causa di una grave insufficienza respiratoria. La camera ardente è stata allestita nella cappella del padiglione monumentale dell’ospedale. I funerali domani alle 12 nella chiesa degli Artisti a Napoli. Una vita intensa e non priva di pericolo. Il 29 novembre 1981 venne gambizzato in un ristorante di Avellino per mano di tre uomini inviati da Vincenzo Casillo detto ‘O Nirone, luogotenente di Cutolo fuori dal carcere.
Cordoglio unanime.
“Il Presidente Aurelio De Laurentiis e tutta la Società sportiva calcistica Napoli esprimono profondo cordoglio per la morte del giornalista Luigi Necco: ha raccontato la nostra storia – fino a diventarne parte – sempre con passione e stile inconfondibili”.
Per il sindaco Luigi de Magistris “muore un maestro del giornalismo napoletano”. Per il presidente della Regiione Vincenzo De Luca muore un “interprete dell’impegno civile, un maestro in simbiosi con Napoli e i napoletani”.
È scomparso Luigi Necco e ci diventa difficile e complicato parlare di lui dopo la sua morte. Ci diventa complicato perché sono stati tanti i momenti vissuti insieme e gli insegnamenti che abbiamo ricevuto. Viviamo una enorme difficoltà a parlare di un giornalista ricco di cultura e di ironia. Voglio ricordare i momenti vissuti a Pagani allorché gli dedicammo un premio. I momenti particolari allorché si interessò di archeologia. Le telefonate che di volta in volta intercorrevano fra di noi. Un’amicizia nata sul campo, durante un’intervista che abbiamo effettuato forse più di un trentennio fa. Un’intervista fu l’occasione per conoscerlo ed apprezzarlo. Ma Necco fu apprezzato in tutti gli ambienti. In quello calcistico, famosa la battuta rivolta a Vasino, collega del 90° Minuto, “Milano chiama, Napoli risponde” con le tre dita alzate. Ricordiamo i riconoscimenti ottenuti sia per l’attività giornalistica, che per quella archeologica. Il Faraone fu la trasmissione che lo consacrò archeologo. Quante volte ha partecipato agli scavi di Nuceria, Scafati, Pompei. E quanti premi ottenuti dagli sportivi: nel 1994 divenne socio onorario della Nocerina. La sua ultima trasmissione, L’emigrante, ha voluto essere uno sprone per gli amministratori della sua città, Napoli dalla quale mai si è voluto allontanare. Dicevamo un grande, aggiungiamo anche un amico che mai faceva mancare la sua presenza allorché ce ne fosse la necessità. Ciao Gigi, da oggi potrai raccontare le storie che si sviluppano in paradiso.
Pierino Califano