Questa mattina, in Napoli e Frosinone, i carabinieri della Compagnia di Mercato San Severino (SA), collaborati da personale dei Comandi Provinciali di Salerno e Napoli, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dell’ufficio GIP del Tribunale di Salerno nei confronti dei sottonotati pregiudicati, residenti a Napoli, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere, furto in abitazione e ricettazione: 

–   B.G, 56enne;
R.G., 32enne;
P.A., 60enne;
A.M., 36enne.
Contestualmente gli stessi militari hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari alle sottoelencate persone, ritenute responsabili di furto in abitazione in concorso:
F.C., 55enne di Napoli, già detenuto presso la casa circondariale di Frosinone;
M.C., 53enne di Napoli;
C.F., 31enne di Napoli.

           L’operazione è scaturita dalla prosecuzione dell’articolata attività investigativa che, lo scorso 30 maggio 2013, ha consentito di eseguire una prima ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del B.G., R,G., F.C. e P.A., nonché di sottoporre a sequestro preventivo due autovetture in uso al sodalizio. Tra la refurtiva rinvenuta nel corso della perquisizione domiciliare eseguita a carico del R.G., vi era un IPAD risultato provento di furto in un’abitazione in Eboli, mentre, a carico dei restanti odierni arrestati, è stata documenta la responsabilità, a vario titolo, in ordine alla partecipazione all’associazione per delinquere ovvero all’esecuzione di singoli furti perpetrati tra febbraio e maggio 2013 nelle province di Salerno, Napoli, Frosinone e Roma. In particolare, sono contestati due furti in appartamenti ubicati in Napoli, perpetrati nei primi giorni del mese di maggio 2013, nel corso dei quali sono stati asportati 27.000 euro in contanti, un personal computer, nonché beni preziosi ed orologi del valore di circa 7.000 euro. La banda aveva anche programmato un furto in Giugliano in Campania (NA) avvalendosi di preziose informazioni fornite dalle due donne che, nella circostanza, hanno rivestito un ruolo primario: una delle due aveva fornito tutte le indicazioni necessarie per derubare l’abitazione del suocero, riferendo agli esecutori materiali dettagliate notizie in ordine alla presenza in casa dei proprietari, alle modalità d’ingresso nello stabile e ai nascondigli in cui erano custoditi i beni di valore. Il sodalizio era ben organizzato, con suddivisione dei ruoli e predisposizione di mezzi, compresi peculiari arnesi atti allo scasso, in gergo denominati “ferri”, che consentivano di forzare agevolmente anche casseforti. P. A. e l’A. M. sono stati associati alla casa circondariale di Napoli-Poggioreale, mentre il B.G. è stato  sottoposto al regime degli arresti domiciliari. Al R.G. il provvedimento è stato invece notificato presso il carcere di Frosinone.
NOTA STAMPA

 

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