Gli Scavi di Pompei di nuovo al centro delle cronache per l’ennesimo crollo. Il danno nell’antica città romana questa volta riguarda un retrobottega di Via di Nola. Nella zona infatti si stanno sgretolando degli antichi stucchi preziosi – i rossi pompeiani – che non saranno più recuperabili. A differenza  degli ultimi casi di crolli a Pompei, dove il danno aveva interessato aree già chiuse al pubblico perché pericolanti, il danno questa volta è ancora più evidente perché si affaccia in un retrobottega in una zona sotto gli occhi del pubblico che visita gli Scavi archeologici. Il nuovo crollo dimostra che ci sarà  bisogno di molto lavoro da parte del nuovo direttore generale di progetto, il generale dei carabinieri Giovanni Nistri, esperto nella tutela dei beni culturali e funzionario ministeriale appena nominato dal Consiglio dei ministri. In tre anni sei crolli negli scavi. E’ stato il suo vice di Nistri, Fabrizio Magani, ad effettuare il primo sopralluogo. Intanto, sindacati, esperti e appassionati sollecitano le istituzioni affinchè si spendano i 105 milioni di euro di fondi europei per salvare le antiche domus, molte delle quali prive di manutenzione da anni, e per aprire i 39 cantieri di restauro previsti dal progetto Grande Pompei. Finora ne sono stati aperti solo cinque ed è stato annunciato l’arrivo di cinque tecnici e venti funzionari del Mibac destinati ad affiancare Nistri nella sua azione.

 

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