"Ieri sera si é tenuto un incontro pubblico sui lavori che si intendono realizzare con il Progetto Grande Fiume Sarno. In qualità di ascoltatori eravamo presenti anche noi ed abbiamo notato che la folta presenza di cittadini non é stata corrisposta dalla presenza dei sindaci dell’Agro. Infatti i presenti erano solo quelli di San Marzano (Luminello), San Valentino Torio (Annunziata) e Nocera Inferiore (Torquato), che però é andato via non appena un tecnico di Striano ha finito di relazionare sui lavori dell’area di San Valentino/Striano. Subito dopo é intervenuto il Sindaco di San Valentino che ha fatto un discorso ampio in merito alla necessità dei lavori, sottolineando più volte che il loro territorio non ha mai avuto problemi e che, piuttosto, si deve spingere sul completamento dei lavori per la rete fognaria. Ha tenuto a precisare, inoltre, che il suo comune si era adoperato, da più di due mesi, per cercare di contrastare i lavori così come sono stati progettati perché non sembrano "funzionali" e che se la battaglia non la si fa tutti insieme non si riuscirà ad ottenere granché! Prima che si allontanasse ed intervenisse il sindaco di San Marzano, ha chiesto di intervenire Pasquale Milite per fare delle domande: "Come mai, visto che ritiene una "necessità" mettersi insieme, in questi 2 mesi ed oltre non ha mai cercato di coinvolgere gli altri sindaci dell’Agro ed i comitati di cittadini? Perché, ha detto Milite, non si fa subito una rete dei sindaci dell’Agro ed insieme al Comitato di Tutela ed altre associazioni di cittadini non si fa un fronte comune? Questo anche per evitare che succeda come per la GORI, che prima la si é fatta entrare ed ora non si riesce più a cacciare!". Il sindaco Luminello, prima di andare via, ha detto che purtroppo ai tavoli con ARCADIS si é trovato quasi sempre solo ed é inutile fare domande per “attirare applausi” ma si deve lavorare per mettersi insieme … Subito dopo, interviene il sindaco di San Marzano sul Sarno che, in sintesi, conviene occorra unire le forze, istituzioni e cittadini, perché l’iter di contrasto sarà duro e lungo, soprattutto dal punto di vista politico. Interviene anche Don Alessandro Cirillo, il parroco del paese, che si dice vicino ai cittadini e pronto a mettersi al loro fianco per tutto quello che serve. Invita a non fidarsi più di nessuno e di organizzarsi al meglio, perché oramai quasi nessuno rappresenta gli interessi dei cittadini quelli del potere. Continuano gli interventi alternando tecnici e cittadini, ma alcuni di noi sono costretti ad andare via per alcuni impegni personali, ma sembra che alla fine si sia convenuto che, trattandosi di enormi opere in cemento e la loro realizzazione comporterebbe non pochi problemi: espropri di terreni con conseguente distruzione dell’economia agricola, assenza di fondi per la manutenzione delle vasche, che, intasandosi, potrebbero costituire un pericolo per gli abitanti della zona, l’acqua stagnante e i sedimenti (contenenti metalli pesanti) saranno veicolo di infezioni e tumori, tali opere in cemento non devono essere realizzate, ma si deve risolvere il problema con micro-opere di ingegneria naturalistica, decidendo di richiedere la nascita di una Rete dei Sindaci in coordinamento con le rappresentanze delle parti sociali (associazioni, comitati, tavoli tecnici, etc)".

COMUNICATO A FIRMA DEL GRUPPO ATTIVISTI MOVIMENTO 5 STELLE DELL’AGRO

 

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