Ha prevalso la linea della prevenzione. Niente derby di ritorno a Pagani, niente tifosi sugli spalti. Non è una punizione al territorio in questione, cioè quello dell’agro, ma la riflessione a 360° fatta dalle autorità competenti che ritengono, e non solo loro, impossibile garantire la sicurezza dei cittadini disputando la partita nella sua sede naturale e alla presenza del pubblico. L’incontro di ieri sera in Prefettura è andato così come avevamo già anticipato nel nostro telegiornale da qualche giorno: il direttore generale della Lega Pro Francesco Ghirelli ha dovuto prendere atto di ciò che gli hanno esposto in modo più che chiaro il Prefetto Gerarda Maria Pantalone e il Questore Antonio De Iesu. Il derby tra Paganese e Nocerina resta ad altissimo rischio incidenti. La grande prova generale del 5 agosto scorso non ha ottenuto il risultato sperato dalle forze dell’ordine. Forse, se in quella occasione, match valevole per la Tim Cup e vinto dalla Nocerina per uno a zero, non fosse successo nulla di quanto avvenuto in località Santa Chiara, ricordiamolo 14 arresti e più di venti Daspo emessi, staremmo a parlare di un derby che si sarebbe potuto disputare a Pagani. Non è bastato il fatto che in campionato nulla sia accaduto, né prima né dopo la sfida, quando la Paganese sul neutro di Chieti vinse contro i molossi. Il prefetto di Salerno Pantalone intanto ha convocato, probabilmente per martedì prossimo 5 marzo, un nuovo incontro, stavolta alla presenza anche dei presidenti delle due squadre, dei rappresentanti dei comuni interessati, il numero dell’assocalciatori e dell’assoallenatori, per cominciare a discutere dei futuri derby, quelli che verranno e che, nel caso, si dovranno giocare al San Francesco e al Marcello Torre e con i tifosi sugli spalti, altrimenti non sarà servita la prevenzione, altrimenti è inutile inserire eventualmente le due compagini nello stesso girone, altrimenti, è questo è il punto principale, non si crescerà mai sotto l’aspetto culturale. Pochi ignoranti non possono creare il caos in due città che la cultura potrebbero insegnarla a molti…
Giuseppe Della Morte