Dichiaravano di essere affittuari di terreni per lucrare sovvenzioni comunitarie per il valore di circa 300 mila euro. Per due imprenditori di Sant’Antonio Abate (Napoli) e Gragnano (Napoli), rispettivamente, G. A. (47 anni) e C. L. (46 anni), il tribunale di Torre Annunziata ha disposto il sequestro preventivo di un immobile e di un conto corrente bancario, oltre all’interdizione dell’esercizio dell’attività imprenditoriale.    L’indagine è stata condotta dal Nucleo antifrodi dei Carabinieri di Salerno, del comando Politiche Agricole e Alimentari. I reati ipotizzati sono false dichiarazioni relative alla conduzione in fitto e in proprietà di terreni tra Salerno e Brindisi – che in realtà non erano stati mai concessi loro dai legittimi proprietari.    Venivano quindi utilizzati falsi contratti di fitto al solo scopo di presentare una falsa titolarità di superficie aziendale ammissibile al regime di pagamento unico. In sostanza, avrebbero frodato l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea) così da beneficiare indebitamente di sovvenzioni comunitarie per circa 300mila euro e si apprestavano a percepire altri 70mila euro. Durante le indagini è emerso anche il coinvolgimento di altri soggetti, che procedevano alla registrazione dei falsi contratti di fitto contestati a Salerno e a Brindisi, registrazione che avveniva presso l’Agenzia delle Entrate di Salerno. Uno dei due soggetti al quale sono stati sequestrati i beni, era ritenuto in passato legato al clan Galasso-Alfieri.

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