Dopo l’anticipo beffa, arriva il giorno della firma per la mobilità. Dunque, nuova tessera nel mosaico della complessa, controversa, drammatica vertenza occupazionale che coinvolge guardia giurate della Ipervigile di Nocera Inferiore. Dunque, da oggi i lavoratore dell’istituto di vigilanza privata nocerino acquistano una dimensione precisa: quella di lavoratori in mobilità, persone che hanno perso il lavoro e che, pertanto, hanno diritto ad un periodo di retribuzione parziale con la clausola che se fossero assunti da un’altra ditta nel periodo di mobilità, la ditta che assumesse godrebbe di uno sgravio fiscale per la liquidazione dei contributi dei nuovi assunti per un certo periodo. Ma questa è un’altra storia. E riguarda le speranze delle guardie giurate, oltre che l’impegno di lotta dei sindacati. Intanto, la notte di San Silvetro lì in Via Michele Riccio dove il presidio resta, è stata celebrata con un brindisi amaro. All’insegna della beffa. I titolari dell’azienda che – dopo il ritiro dell licenza cesserà di esistere il 10 gennaio – hanno versato ai lavoratori un bonifico di 232 euro. Quasi una presa in giro per chi attende lo stipendio – sono almeno tre oltre alla tredicesima – da mesi. Una beffa per chi fatto il suo dovere fino in fondo e si ritrova con un grosso, inquietante punto interrogativo alla voce futuro economico ed occupazione. San Silvestro con i volti tristi, tirati, testi, davanti ai cancelli di un’azienda in agonia. Con la disperazione negli occhi e nel cuore. Dopo il picchettaggio volantinaggio all’uscita del casello autostradale di nocera inferiore della A3, l’8 avranno al loro fianco l’amministrazione comunale nell’invocazione di intervento di Prefettura e Questura. Con quell’unica certezza hanno trascorso l’ultima notte dell’anno al freddo, davanti ad un fuoco improvvisato, con le famiglie a casa, armati di bicchierini di plastica e con uno spumante dal gusto amaro. Hanno brindato a denti stretti, con un’ironia tagliente mentre intorno la società cercava di cacciare via la zavorra del vecchio anno con fuochi e botti.

Patrizia Sereno

 

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