Juventus batte Napoli 2-0 nel primo anticipo dell’8/a giornata del campionato di Serie A. Juve sul trono, almeno per questa prima parte di campionato, che ha messo di fronte le due più forti. Ma gli uomini di Conte hanno qualcosa in più: anche in una serata per niente ispirata, con vistose lacune in attacco, tengono a bada il terribile tridente avversario e sanno colpire nel finale, con lucidità, carattere, maestria. I gol arrivano da un terzino, Caceres, entrato da qualche minuto e da un ragazzino di diciannove anni, Pogba, entrato anche lui da poco per dare ossigeno a Vidal. Sono questi i miracoli bianconeri, visto che l’attacco non ne regala più da un pezzo e anche stasera, senza Vucinic, si è dimostrato ancora una volta il tallone d’Achille della squadra perché Giovinco ha sprecato l’ennesima occasione e Quagliarella-Matri hallo lottato, lottato, ma senza brillare. La partita è cominciata con gli azzurri guardinghi, ad aspettare i bianconeri per trafiggerli. Giovinco pare essersi svegliato, ha subito la palla buona e la spara, ma De Sanctis si salva con un po’ di fortuna. Il Napoli continua ad aspettare, senza pungere, perché in realtà la Juve comanda il gioco ma non punge nemmeno lei. Cavani non la vede mai, ma quando succede, è subito incrocio dei pali, su angolo. C’é solo il solito, grande Marchisio che, non contento di tamponare e impostare, va anche a concludere in finale di tempo, con brividi grossi così per De Sanctis. Nella ripresa il tema del match non muta, ma al primo contropiede il Napoli si fa pericolosissimo: Pandev a tu per tu con Storari ha la palla buona, ma salva in extremis Marchisio. La Juve si scuote: Asamoah prova la percussione spettacolare ma é messo giù, Giovinco spara fuori incredibilmente dal dischetto, Pirlo lancia millimetricamente Matri che si impappina solo davanti a De Sanctis. Sembra uno 0-0 annunciato, ma con la Juve, neppure quella bruttina di stasera, non si può mai dire. Micidiali l’angolo di Pirlo-Caceres e due minuti dopo la rasoiata del ragazzino nero che non conosce la timidezza. La Signora va in paradiso, a più tre, il Napoli esce a testa bassa, forse troppo punito nel punteggio, ma anche ridimensionato nel concetto complessivo di squadra scudetto. Forse, se avesse osato di più nella parte centrale della ripresa, il gol sarebbe potuto arrivare. Troppe anche le proteste dei giocatori azzurri, segno di uno stato d’animo non esattamente tranquillo. Nella Juve su tutti Marchisio, benissimo Asamoah e i tre centrali. Ma il sorriso arriva soprattutto dalla panchina, con Pogba-Caceres, simbolo dello spirito di sacrificio di tutti. Proprio come piace ad Antonio Conte.