"La commissione parlamentare d’inchiesta sulle cause dell’inquinamento del fiume Sarno, nel documento conclusivo approvato nella seduta del 12 aprile 2006 già sentenziava, in modo conclusivo, sull’inquinamento del fiume Sarno e del suo bacino, indicando bene le cause che lo determinano, le problematiche sanitarie ed epidemiologiche e le risorse finanziarie che sono state destinate al bacino del Sarno.
215 pagine in cui si impartivano precise direttive alla Regione Campania, indicando già il modello di Santa Croce sull’Arno come prioritario per risolvere il problema del “famoso” distretto conciario di Solofra.
Ad oggi è possibile affermare che tutte le 215 pagine sono state completamente disattese”, lo scrivono i componenti del comitato Gente del Sarno. “Ora che sembra ci sia una riappropriazione di coscienza sui temi ambientali – spiegano – grazie al quadro politico nazionale e regionale, che vediamo soprattutto con il MoVimento 5 Stelle, anche la “questione Sarno” è divenuta più evidente, anche grazie al ritrovarsi di cittadini e comitati, che hanno partecipato da anni ad una manifestazione d’interesse vasta e profonda e che non può essere lasciata senza risposte.
Oggi, anche se possiamo apprezzare deliberazioni regionali che pongono “il disinquinamento” come priorità, resta comunque l’amaro fallimento di una comunità inascoltata, o non adeguatamente considerata, negli anni precedenti, sia a livello regionale che nazionale, dove i decisori politici, che fino ad oggi hanno governato, non sono stati in grado di raccogliere le reali esposizioni ed interessi territoriali e portare a compimento la sfida conclusiva del disinquinamento”. Spiegano ancora: “Infatti, abbiamo visto che si è dato priorità al possibile problema idrogeologico, relativo ad una piena che potrebbe verificarsi, intanto che si incrementa il drammatico inquinamento ambientale del bacino idrografico del fiume Sarno con ulteriori aree di degrado, vere e proprie discariche abusive, che aggravano la situazione socio-sanitaria con ripercussioni inevitabili sulla qualità della nostra vita.
Anche di recente, in occasione di un audizione presso la III Commissione Speciale “Terra dei Fuochi”, si è dovuto sottolineare che la situazione attuale è un’emergenza, e non la si può più sottovalutare, dato il perdurare degli sversamenti che provengono da varie aree industriali, dell’insufficiente ed inidoneo grado di depurazione di alcuni impianti, dell’assenza di rete fognarie e collettori, dell’uso indiscriminato di anticrittogamici e pesticidi, delle falde acquifere già inquinate e dei morti che continuano ad aumentare!
Siamo positivi intanto e facciamo fede in quello che anche il nuovo Ministro dell’Ambiente Costa ha posto come priorità, la “Salute dei Cittadini”, con l’ausilio ed il filo diretto che oramai possiamo avere all’interno delle istituzioni, grazie a tanti Cittadini che sono diventati Rappresentanti diretti dei territori e dei Problemi”.