La Nocerina ha trovato l’equilibrio. Alla frase non aggiungiamo il punto di domanda, solo perché il tecnico dei molossi Gaetano Auteri sembra aver virato verso una tipologia di gioco diversa rispetto al passato, più consona probabilmente alle caratteristiche dei calciatori, senza mancare di sottolineare che il 3-4-3 non sta finendo in soffitta, ma potrà essere rispolverato in futuro come arma alternativa.

Certo è che con la difesa a quattro, un centrocampo più corposo, la Nocerina ha espresso un gioco robusto, che ha lasciato poco spazio all’avversario di turno, cioè l’Avellino che era giunto al San Francesco con l’intento di confermarsi una delle forze predominanti del girone B di Prima Divisione.

L’analisi non può non partire dalla difesa. Pacchetto giovane, stante anche l’assenza dell’esperto Scardina, che ha in Aldegani il guardiano-regista, con la sua lunga carriera a fare da chioccia ai vari baldan, Crescenzi e Chiosa. Garufo poi a sinistra si sta adattando bene, pur essendo un terzino e all’occorrenza esterno alto di destra. Milan, Lazio e Torino possono essere di che soddisfatte, Auteri e la Nocerina stanno valorizzando al meglio le qualità di questi giovani che hanno davanti a loro un futuro interessante.

Corapi, bruno e De Liguori a centrocampo sembrano integrarsi bene. L’ex Catanzaro corre e lotta, non disdegnando sortite sulle fasce, Bruno è il cervello, De Liguori l’incursore con il compito di pressare a tutto gas. Servirebbe forse una alternativa in più. C’è tempo fino a gennaio per pensarci e non sbagliare la pedina. Davanti Auteri ha solo l’imbarazzo della scelta, con Evacuo imprescindibile. Lo abbiamo detto più volte, il centravanti rossonero non è adatto per i giochini con i compagni di reparto alla Castaldo per intenderci, è uno che vuole andare a caccia nei pressi dei sedici metri e trovare il pallone giusto per impallinare i portieri avversari. Negro è il valore aggiunto, non fosse spesso infortunato, consentirebbe ad Auteri di dormire sonni tranquilli. L’altro attaccante può essere scelto tra Mazzeo, Merino e Schetter, con il primo che sembra essersi calato meglio nella parte, soprattutto nelle ultime settimane. Dal peruviano si attendono magie, lasciandolo magari più libero di inventare. Schetter è partito male in campionato, non confermando quanto di buono visto in estate, specie in Coppa Italia.

La Nocerina ha trovato l’equilibrio. Forse sì. Ma soprattutto questa squadra non deve dimenticare cos’è la Serie C. Corsa, lotta su ogni pallone, organizzazione tattica, concentrazione, cui vanno aggiunte le qualità individuali che in gruppo non mancano. Solo così si potrà arrivare lontani.

 

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