Salernitana – Nocerina è finita con una sconfitta per tutti. La più brutta. Eppure, c’è chi canterà vittoria perché avrà i tre punti a tavolino, c’è chi ha detto e dirà “avevamo ragione noi poteva essere una giornata di disordini”, chi invece è convinto che non scendere in campo e uscire da una competizione sportiva possa rappresentare in qualche modo un successo, quanto meno come forma di protesta. Ma la sconfitta di questo evento è davvero da espandere a tutti: istituzioni, giornalisti, società, calciatori e tecnici e ovviamente tifosi. La sconfitta delle istituzioni, che riescono a organizzare sotto l’aspetto dell’ordine pubblico match ben più “a rischio”, penso a Salernitana – Napoli, mentre non si riesce a far giocare con le due tifoserie Salernitana – Nocerina. Mah…La sconfitta della Lega Pro, che ha voluto fortemente credere in qualcosa che forse non si poteva fare, cioè il girone con tutte le salernitane insieme. Anche se va dato atto a Macalli e Ghirelli di averci provato. La sconfitta dei Sindaci. Entrambi in silenzio fino a quasi la vigilia del match, accettando come giusto fosse le decisioni dall’alto, ma senza fare nulla per trovare una soluzione che risolvesse la questione. Perché i due Sindaci De Luca e Torquato non hanno, per esempio, tenuto una conferenza stampa congiunta? Sarebbe stato un modo per tentare di svelenire gli animi. Sarebbe servito. Tardivi poi i loro interventi che sanno tanto di “politichese”. La sconfitta per i giornalisti dell’Agro, perché fatti partire per lo stadio Arechi come dei tesserati rossoneri, insieme alla squadra, insieme ai dirigenti. Ma il giornalista non dovrebbe essere super partes? E qui torniamo alle solite, perché dopo le decisioni in merito assunte dalla Questura di Salerno, chi avrebbe dovuto tutelare la categoria giornalistica ormai alla frutta, avrebbe dovuto far sentire la sua voce, in modo forte, veemente. La sconfitta delle società, sempre in mezzo a due fuochi, che si lamentano dell’atteggiamento di una parte dei tifosi, ma poi zittiscono quando dovrebbero tirar fuori il petto e dire di no a certe cose. Una battuta d’arresto fortissima per i calciatori, quelli della Nocerina che hanno ceduto, hanno chinato il capo, come sempre più spesso accade, per non parlare dei tecnici, la mossa delle tre sostituzioni di oggi dimostra una pochezza senza precedenti, cosa che ha fatto capire subito a tutti quanto la partita fosse finta fin dall’inizio. Uno alla volta poi, si sono susseguiti infortuni, ma tali per noi non erano, perché la dobbiamo smettere di prenderci in giro, di giocatori che non vedevano l’ora di tornare negli spogliatoi, arrivando così al numero previsto affinché l’arbitro Sacchi di Macerata interrompesse i giochi. Ed è proprio strano che la cosa sia capitata ad un direttore di gara con questo cognome, Sacchi, simbolo dell’esportazione del calcio made in Italy in tutto il mondo, il modello più copiato dopo quello dell’Ajax di Crujff degli anni Settanta. Infine, la sconfitta per i tifosi. Ci voleva un atto di coraggio, di responsabilità, di piena maturità di chi dovrebbe essere sempre il protagonista indiscusso delle gare di calcio. Era un derby che mancava da tanti anni, un derby che sia a Salerno, nonostante da più parti si faccia finta di non sentirlo come tale, quasi che si voglia dimostrare una superiorità tutta da accertare, che nelle due Nocera era attesissimo. Possibile che non ci sia stata l’opportunità di sotterrare l’ascia dell’astio, per far sì che giovani tifosi dell’una e dell’altra città potessero partecipare a una sfida di cui conservano solo i ricordi dei racconti fatti da nonni, zii e genitori? E’ questa la sconfitta del territorio tutto, della provincia salernitana, di Salerno, delle due Nocera, è la sconfitta che dimostra che siamo bravi solo a piangerci addosso, a non prendere le decisioni, anche sofferte, affinchè si possa migliorare, progredire, dare un segnale, agli uomini e alle donne del domani. Ecco, questi ultimi oggi a cosa penseranno?

Giuseppe Della Morte

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