«In un momento di difficoltà come questo, credo che tutti dovrebbero manifestare un maggior senso di responsabilità. Questo è l’invito che abbiamo ricevuto dal Prefetto di Salerno, che aveva già convocato tutti i sindaci del Bacino, la Provincia e il commissario liquidatore, chiedendo di non alimentare tensioni ed allarmismi». Lo afferma l’assessore all’Ambiente, Adriano Bellacosa, in riferimento alle dichiarazioni del sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, sulla situazione del Consorzio di Bacino Sa 2.

«Evidentemente il sindaco di Salerno – continua – non ha recepito questo invito e vuole soltanto scaricare su altri le proprie responsabilità. È inutile negare che le ragioni del ritardo nel pagamento degli stipendi sono da ricercare nel mancato pagamento da parte dei Comuni, primo fra tutti quello di Salerno. Tra Comune e Salerno Pulita il debito verso il Consorzio è di circa 6 milioni di euro».

«Al commissario Giuseppe Corona – sottolinea l’assessore Bellacosa – va riconosciuto il merito di aver risparmiato in poco più di due anni di gestione ben 13 milioni di euro che, evidentemente, prima venivano sprecati. Al commissario va inoltre riconosciuto di aver indagato, riscontrato e denunciato una serie di gravissime irregolarità alla Magistratura penale e contabile. Per tutto questo, non soltanto i cittadini dovrebbero essere grati a Corona, ma anche e soprattutto gli amministratori pubblici e i sindaci. Se viceversa De Luca attacca Corona e la Provincia, lo fa allo scopo palese di nascondere le sue responsabilità politiche e amministrative, perché evidentemente vorrebbe poter controllare chi ha da chiedergli il conto, come aveva fatto probabilmente negli anni passati».

«Va confermata piena fiducia al commissario Corona – conclude – e va ribadito l’appello a tutti i sindaci ad un maggior senso delle Istituzioni e di responsabilità verso la propria comunità, ma anche verso i lavoratori. Nel rispetto delle scelte che ognuno può compiere, forse sarebbe meglio, in questo momento, una luminaria in meno ma un debito in più onorato, perché se i debiti non si pagano il rischio è che la città rimanga sporca e i dipendenti non percepiscano lo stipendio, alimentando la protesta e l’esasperazione».

 

 

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