Imboccato il vialone della volata finale, il campionato di serie Bwin continua a offrire spunti interessanti e storie da raccontare. Con il Toro che prende il largo ma sempre in attesa di una sentenza definitiva sul caso Euganeo, la notizia, intanto, è che il mondo s’è capovolto per merito di due squadre da tempo condannate alla retrocessionROMA – Imboccato il vialone della volata finale, il campionato di serie Bwin continua a offrire spunti interessanti e storie da raccontare. Con il Toro che prende il largo ma sempre in attesa di una sentenza definitiva sul caso Euganeo, la notizia, intanto, è che il mondo s’è capovolto per merito di due squadre da tempo condannate alla retrocessione e invece vivissime e ancora in grado di salvarsi. Ascoli e Nocerina fanno, dunque, saltare gli steccati della classifica, battendo rispettivamente il Pescara di Zeman e il Verona di Mandorlini, scortato in panchina e riottoso dinanzi all’ironia di un bambino nocerino che gli consegnava una maglietta con su scritto: “Benvenuto al Sud”. Dono rispedito subito al mittente dall’ex interista, evidentemente, a corto di pazienza e memore delle polemiche (e della squalifica) per la finale dei play off con la Salernitana dello scorso campionato di Prima Divisione.



I FUORIGIOCO DEL PESCARA – Zdenek si appella alle regole e minaccia di non parlare più se le stesse non saranno rispettate. Il boemo perde la calma per quel fuorigioco di Soncin non fischiato che consente all’Ascoli di andare in gol, ma la prestazione del Pescara è lontanissima da quelle a cui l’allenatore biacazzurro ci aveva abituati per spettacolarità e intensità. D’altra parte, senza Immobile e Verratti, gli interpreti cambiano e la qualità scema. Se poi aggiungiamo che Silva deve salvarsi, è normale che i conti di Zdenek non tornino più. 



QUESTIONE ARBITRALE – Ciò non toglie, tuttavia, che una questione arbitrale va posta al centro delle attenzioni in questo finale di stagione. Rovinare un campionato così bello per delle decisioni poco imparziali sarebbe un errore imperdonabile. Di errori parla anche Mandorlini nello spigoloso incrocio con la Nocerina. Un rigore contestato non toglie, tuttavia, spessore al successo di Auteri che rilancia le proprie quotazioni salvezza a prescindere dal rigore trasformato dal solito Merino che sigilla il match scortato del San Francesco e fa urlare i veneti. In verità la Nocerina, come l’Ascoli al Del Duca, hanno meritato di vincere. E questo dovrebbe far riflettere.



REGGINA, COSÌ NO – Ancora una Reggina non all’altezza dei play off a Varese, nello scontro diretto che avrebbe potuto rilanciare le quotazioni dei calabresi. Gregucci, senza molti titolari e con Bonazzoli a mezzo servizio, cade ancora e fallisce il primo obiettivo per sognare i play off: dare continuità al successo sul Livorno. Il tempo per recuperare c’è, ma a dieci giornate dal termine il gioco si è fatto davvero duro e sbagliare il prossimo incrocio con il Brescia di Calori potrebbe essere davvero fatale. 



TORRENTE SCONSOLATO – Fatale, molto probabilmente, potrebbe rivelarsi l’ennesimo pari interno fatto registrare dal Bari di Torrente contro la spigolosa Juve Stabia di Braglia. Ma senza attaccanti è difficile pretendere di più dai pugliesi che vedono crescere i rimpianti mano mano che ci si allontana dalla metà.



IACHINI E CALORI – Chi corre veloce verso il traguardo è invece la Samp di Iachini implacabile a Cittadella e il Brescia miracoloso di Calori. Dopo aver spaventato Zeman all’Adriatico nel posticipo della 10ª di ritorno, il tecnico aretino piega un Grosseto letteralmente indomito e sfortunato. Un palo dice no ad Olivi al terzo minuto di recupero e Ugolotti deve ancora rassegnarsi al peggio.



CROTONE DA SALVEZZA – Chi va oltre è certamente il Crotone di Drago che coglie la prima vittoria del dopo Menichini e si avvicina alla salvezza. Con un Gabionetta (splendida doppietta) tornato ai tempi di Lerda e un Calil ancora implacabile, missione tutt’altro che impossibile. La sconfitta allo Scida potrebbe di nuovo far tornare sui propri passi il club bergamasco che si accingerebbe a richiamare Daniele Fortunato. Magari con Emiliano Mondonico nel ruolo di supervisore, un ticket capovolto rispetto a un anno fa ma che assicurò la salvezza. Questa volta basterà? Basta di certo a Livorno e Modena spartirsi la posta in palio in parti eque, anche se i tre punti non si dividono per due. Bergodi agguanta l’amico Madonna a tempo scaduto dopo qualche svarione arbitrale e un gol annullato a Dionisi, anche qui, piuttosto evidente. 

e e invece vivissime e ancora in grado di salvarsi

 

Share.

Circa l'autore

Leave A Reply