La Champions League in cassaforte, anche per scacciare un incubo lontano 25 anni ma ancora presente nei ricordi dei tifosi napoletani. Allora, era il 1988, c’era in palio lo scudetto, con il Napoli capolista e il Milan a inseguire a quattro punti di distacco. Il finale di campionato degli azzurri fu disastroso e lasciò campo libero ai rossoneri verso il titolo. Quel Napoli crollò fisicamente e psicologicamente, perdendo pure lo scontro diretto a San Siro. Ma stavolta i presupposti sono completamente diversi: gli azzurri hanno già attravrsato due momenti difficili nel corso della stagione, culminati con la sconfitta contro il Bologna e quella contro il Chievo. Ma hanno sempre saputo rialzarsi ed ora che con il Genoa è arrivata la terza vittoria consecutiva, dimostrano una brillantezza fisica che le altre pretendenti ai posti che portano all’Europa che conta non hanno. Su questo conta Mazzarri che stasera riunirà la squadra azzurra a cena per quello che è diventato un appuntamento fisso delle ultime settimane: un momento conviviale per cementare il gruppo e restare focalizzati sull’obiettivo principe: blindare il secondo posto e poter lasciare che il club si dedichi al mercato con la certezza di giocarsi direttamente i gironi. Per farlo Mazzarri sembra orientato a confermare i sui titolarissimi, con Zuniga, tenuto in panchina contro il Genoa perché diffidato, a sinistra e il ritrovato Maggio a destra e il confermato Dzemaili in mezzo e con il trio d’attacco Pandev-Hamsik-Cavani che potrebbe ben inserirsi negli spazi che il Milan dovrà inevitabilmente lasciare, essendo costretto a vincere. Il Napoli punta a mantenere almeno inalterato il vantaggio, guardando anche al calendario: subito dopo la supersfida di domenica, gli azzurri ospiteranno il Cagliari mentre il Milan farà visita alla lanciatissima Juventus; più difficile invece il cammino azzurro nelle ultime gare con l’Inter al San Paolo alla terz’ultima di campionato e la trasferta in casa della Roma per chiudere la stagione. Per questo la Champions va blindata a San Siro, subito.