“I Comuni di Mercato S. Severino, Bracigliano, Calvanico, Fisciano e Siano salveranno la sede del giudice di pace di Mercato S. Severino dal rischio chiusura”. Lo annuncia il primo cittadino di Mercato S. Severino, Giovanni Romano. La notizia e’ destinata a fare tirare un sospiro di sollievo agli avvocati della Valle dell’Irno. “Le amministrazioni comunali” – prosegue il Sindaco – “hanno, infatti, completato, seppura faticosamente, tutte le attivita’ e le procedure per mantenere in vita l’ufficio sanseverinese finito nel mirino del governo nell’ambito della razionalizzazione delle spese per le circoscrizioni giudiziarie del territorio. Trattasi dell’effetto delle leggi sulla spending review che, secondo il piano originario, prevedeva l’accorpamento della sede del giudice di pace di Mercato S. Severino al tribunale di Nocera Inferiore: un addio definitivo a un punto di riferimento per centinaia di legali sventato attraverso un provvedimento con cui gli enti si impegnano a coprire integralmente i costi per il funzionamento dell’ufficio e per gli stipendi del personale amministrativo. “E’ interesse preminente dell’amministrazione comunale – continua il primo cittadino di Mercato S. Severino, Giovanni Romano – garantire il mantenimento della sede del giudice di pace, perché presidio di giustizia sul territorio nonché fondamentale per la vita economica e sociale dei cittadini e delle imprese: la soppressione dell’ufficio, dettata unicamente da esigenze di risparmio delle risorse finanziarie, costituirebbe un notevole danno per la nostra Città”. Di qui, la decisione di sostenere anche finanziariamente, con spese a carico dei Comuni, la permanenza di questo importante presidio di legalità: “Ringrazio i sindaci dei Comuni che hanno aderito all’iniziativa Tommaso Amabile, Franco Gismondi, Sabatino Tenore e Antonio Rescigno. E’ stata una importante occasione per far prevalere la responsabilità e l’impegno a vantaggio delle nostre Comunità, senza condizionamenti campanilistici. Una prova di maturità istituzionale che potrebbe, in futuro, attuare nuove e più avanzate forme di collaborazione”.