Due corpi sono stati trovati nella camera da letto semicarbonizzati, un altro nella stanza accanto non raggiunto dal fuoco. Una scena agghiacciante si è presentata agli occhi dei vigili del fuoco e dei carabinieri che dopo la mezzanotte di giovedì sono entrati nell’appartamento di Iole De Marco, Donato e Francesco Papa, in via Tommaso Sanseverino a Mercato Sanseverino. Una famiglia rispettabile, professionisti stimati. Donato e Francesco, uno professore di latino e uno amministratore di condominio, erano i figli del dottor Mario, morto da trent’anni e il cui ricordo di medico di famiglia è ancora molto vivo nella mente dei sanseverinesi. I tre vivevano al secondo piano dello stabile in pieno centro, di loro proprietà. Dai rilievi eseguiti dai vigili del fuoco e dai carabinieri della scientifica si propenderebbe per un omicidiosuicidio, ancora valida pure la tesi dell’incidente domestico. Resta da capire la fonte da cui si è propagato l’incendio: una stufa, una coperta elettrica, la cucina? Non si esclude che possa esserci stata la volontà di suicidarsi, ma il coinvolgimento degli altri familiari sia stata una conseguenza non messa in conto. Sembra, infatti, che sia stato il fumo ad uccidere e non il fuoco. La porta d’ingresso è stata trovata chiusa dall’interno e in casa era tutto in ordine. Dunque, nulla farebbe pensare ad un furto. Le salme delle vittime sono state trasportate all’obitorio dell’ospedale Fucito di Curteri in attesa che il magistrato Gaetana Amoruso della procura di Nocera Inferiore disponga l’iter per le autopsie e poi dia il via libero ai funerali, quando a Mercato san Severino sarà lutto cittadino. A piangere i suoi familiari la sorella Rossellina, arrivata ieri mattina da Taranto, dove vive con la famiglia.
Salvatore D’Angelo