“Nell’immaginario comune l’efficienza e la puntualità non sono le prerogative delle pubbliche amministrazioni del Sud Italia. Ed invece di smentire tali pregiudizi, troviamo conferme quotidiane. Così come il caso del Piano di Zona Ambito Sociale S01_1, che ancora sta cercando le figure professionali per la realizzazione dei servizi del piano sociale 2016/2018, un piano sociale che dovrebbe oltretutto terminare quest’anno ma in realtà mai partito. Una lentezza che parte da lontano, da anni bloccati perché gli amministratori non trovano accordo neanche sulla forma giuridica che dovesse avere la gestione dei servizi sociali”, così in una nota stampa Sofia Russo del Circolo Sinistra Italiana Nocera Città. “A marzo pubblicano – aggiunge – finalmente il bando, con scadenza in data odierna, ma venerdì 20 aprile arriva la modifica al bando stesso ed un ulteriore slittamento, stavolta al 10 maggio. Già pubblicare modifiche a tre giorni dalla scadenza, o in pratica il giorno prima (modificata il venerdì e con la scadenza originaria al lunedì successivo) non sembra un’operazione limpida, ma la cosa che fa riflettere è che si tratta di una modifica che invece di orientare la ricerca al miglior personale, essa va al ribasso. La prima modifica va a toccare una delle figure professionali ricercate, l’esperto in comunicazione. Nonostante la legge 150/2000 sia chiara sull’importanza nelle PA delle figure professionali di questo ramo, nel privo avviso era richiesto “a) Laurea triennale o specialistica ? magistrale vecchio ordinamento in scienze della comunicazione; b) Iscrizione Albo dei Giornalisti” mentre nella modifica non è richiesta nemmeno l’iscrizione all’albo. Quindi un declassamento della professionalità di una figura così importante. Come promuovere le campagne delle politiche sociali se non si ha un esperto del settore a curare la comunicazione? Non avere una figura adeguata può comportare il fallimento di tutto il piano dell’ambito sociale perché le notizie non arrivano neanche ai veri destinatari. Quanti progetti sono falliti perché non arrivavano neanche domande? Quanti fondi e servizi abbiamo dovuto restituire al mittente perché non venivano erogati per mancanza di richiedenti? Il fallimento dei Servizi sociali si ha quando non si arriva ai veri destinatari delle politiche di sostegno e supporto. Assumendo una figura non professionale, ovvero non iscritta all’Albo dei giornalisti, si corre il rischio di perpetuare gli errori delle gestioni precedenti. Altra modifica concerne i titoli di servizio che, a 3 giorni dalla scadenza del bando, vengono quasi raddoppiati: 5 anziché 3 per le attività svolta presso Pubbliche Amministrazioni con funzioni inerenti quelle del bando; 3 anziché 1,5 per attività svolte presso soggetti diversi dalle Pubbliche Amministrazioni. Si abbassa l’asticella anche per accedere agli orali: 24/40 anziché 28/40 come era nel precedente bando. Nella situazione in cui versa l’Italia, con un continuo accrescimento delle fasce di povertà, come ha annunciato anche il Dossier Caritas, non possiamo puntare al ribasso per il Piano di zona, luogo primario da cui scaturiscono azioni di sostegno ai cittadini. Non possiamo puntare al ribasso soprattutto perché la questione Meridionale è stata già depennata da tutte le agende politiche e sta a noi, agli amministratori delle nostre città e delle nostre PA, doverci difendere e tutelare per non diventare, sempre più, il Mezzogiorno che ironicamente raccontava Troisi negli anni ’80”.