Delle volte i cambiamenti, anche per improvvise emergenze, fanno bene. E’ il caso del rito religioso che prevede il ritorno nel santuario di Montalbino della Madonna dei Miracoli e dei Santi Eligio ed Emidio. Per colpa di alcuni massi che erano caduti sulla ripida strada che porta al luogo di culto la processione si è fermata in località Apostolica dove si è anche tenuta la messa all’aperto. Questo ha fatto si che la devozione popolare fosse molto più evidente. Complice anche il bel tempo di ieri molte persone hanno deciso di seguire la processione. Le tre statue sono uscite dalla chiesa di Santa Maria del Presepe, conosciuta come Santa Monica, tra gli applausi dei fedeli e il canto di ringraziamento. Alla Vergine i voti per miracoli impossibili, a Sant’Emidio la protezione dai terremoti e a Sant’Eligio, reminiscenza di un passato agro pastorale, di tutelare la salute degli animali. La processione ha poi attraversato la città con i fedeli che aumentavano sempre di più. Un rito, quello della pasquetta nocerina, ritrovato. Anche perché è ancora intatto, povero e umile com’era una volta, amato per questa sua semplicità e che riporta alla mente la città ed il comprensorio di una volta, quando la vocazione del territorio era quella agricola e pastorale. Poi l’arrivo all’Apostolica, zona conosciuta perché qui c’è una fontana usata una volta dai contadini dell’Agro nocerino che si recavano verso il mercato di Amalfi per vendere i frutti della propria terra. Ed era anche un punto di ristoro per le bestie da soma che si abbeveravano. Prima della messa i tammorrari hanno dato vita ai tradizionali balli popolari. Infine don Mimmo Cinque ha celebrato la messa ricordando quei cambiamenti provocati dalla frana, come il rinvio della benedizione dall’alto della città. Ed infine, prima di salutare la Vergine ed i Santi, altro momento di ringraziamento. Poi il ritorno a casa dei tanti fedeli che porteranno a casa la gioia di aver assistito ad una festa che è ancora semplice, per niente inquinata dalla tecnologia o dal marketing, un rito che si ripete da oltre 600 anni, da quando, prima della costruzione del complesso mariano, l’area ospitava l’antica cappella, detta dei tre Pigni, che recava un’immagine della Vergine ritenuta miracolosa.

 Nello Ferrigno

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