Sembrava un sabato pomeriggio come tanti altri per Guido Raspantini. Ma il destino gli aveva riservato gli ultimi momenti di una vita già segnata da mille ostacoli, superati sempre con il sorriso sulle labbra, quello che regalava quotidianamente a tutti il ventenne di Roccapiemonte stroncato improvvisamente da un infarto mentre si accingeva a giocare una partita di calcetto con il gruppo di sempre, quelle delle uscite, quello delle vacanze, dei falò d’estate sulla spiaggia, delle pizze in giro per le città della zona. Guido Raspantini era era andato ieri pomeriggio con gli amici di sempre sugli spalti del campo sportivo Ravaschieri di Roccapiemonte per dare una occhiata alla Rocchese di mister Giovanni Liguori., protagonista del campionato di Prima Categoria, la squadra della sua città. La gioia per il due a zero dei rossoblù ottenuto contro il Sirignano, la voglia di scendere in campo e dare quattro calci ad un pallone nel solito campetto di calcetto situato tra le frazioni di Roccapiemonte San Potito e Casali. Tutto normale, tutto come sempre. Guido, tifosissimo del Napoli, per questo nella sua pagina facebook si faceva chiamare anche Marek, cioè il nome del suo idolo Hamsik, aveva avuto alcuni problemi cardiaci sin da piccolo, superati però brillantemente tanto da non inficiare la possibilità per lui di svolgere normale attività fisica, certo non agonistica. La sua passione per il calcio, non potendolo giocare, si era trasformata nella passione di allenare i più piccoli. Il papà Roberto, poliziotto in servizio alla Questura di Salerno, conosciuto in città perché ex calciatore anche della Rocchese, è rimasto sempre vicino alla formazione locale e quest’anno il presidente del Settore Giovanile della compagine locale, il giudice Mario Pagano, gli aveva offerto la possibilità di allenare i pulcini della Rocchese, il primo gradino per diventare il nuovo Mourinho. Un fratello maggiore per i ragazzini che allenava, un amico vero, leale. Gli sono stati vicino il presidente della Rocchese Carmine Pagano e tutti gli altri dirigenti e tecnici della squadra, dimostrandogli fiducia. Un piccolo maestro di calcio per i suoi piccoli allievi. Guido Raspantini però non voleva fermarsi all’insegnamento del calcio, ogni tanto doveva e voleva continuare ad assaporare la voglia di dare un calcio al pallone, per sentirsi un calciatore, quello che lui avrebbe voluto diventare. Invece il suo cuore lo ha tradito e stavolta non c’è stato nulla da fare. Forse i soccorsi sono arrivati in ritardo, forse si tornerà a parlare della necessità che tutte le strutture sportive vengano dotate di un defibrillatore, sta di fatto che Guido non ce l’ha fatta. Inimmaginabile il dolore che stanno affrontando papà Roberto, mamma Isabella, i fratelli Simone e Francesca e l’adorata nonna Tina. Tutta Roccapiemonte si è stretta alla famiglia Raspantini in questo triste momento. I funerali nel pomeriggio alle 15,30 nella chiesa di San Giovanni Battista.
Giuseppe Della Morte