Lo chiameranno Rafé, alla napoletana. Benitez lo ha già capito che i tifosi del Napoli gli cambieranno i connotati. Questo rapporto intenso ed appassionato che avrà con i sostenitori azzurri lo aveva intuito dalle risposte avute su Twitter quando aveva chiesto indicazioni sui luoghi turistici da visitare in città, raccogliendo in pochi giorni 28 mila risposte ("il mio profilo, fino a quel momento, aveva 30 mila follower, li ho raddoppiati"). La conferma è arrivata in meno di 24 ore, le prime vissute nella sua nuova città. "La gente mi ha fermato per strada, mi ha chiesto autografi, mi ha incoraggiato, è tutto così coinvolgente…". E così Benitez ha detto a se stesso: "Mi chiamo Rafa, ma qui mi chiameranno Rafé, alla napoletana". La presentazione del nuovo tecnico è stato un happening, mandato in onda in varie dirette televisive, durato più di un’ora e mezza, in una sala stampa del centro tecnico di Castel Volturno pieno fino all’orlo. C’erano tanti giornalisti italiani, ma anche di testate straniere tra cui gli spagnoli di As, e le tv Al jazeera, BskyB e Sky Japan. All’esterno del centro sportivo del Napoli una cinquantina di tifosi son venuti a dare il benvenuto al tecnico con due striscioni firmati dal Club Napoli Casal di Principe: "Benvenuto mister Rafa" e "Onora Napoli e la sua storia, vinciamo il tricolore e prendiamoci la gloria". Simpatico, allegro, disinvolto, poliglotta quanto basta, come piace al suo nuovo presidente, Benitez si è presentato nel migliore dei modi, ‘assistito’ al tavolo da un De Laurentiis in gran vena, a confermare il feeling intenso che si è stabilito tra i due sin dal primo momento della conoscenza in Inghilterra. Ma è anche un Benitez molto deciso, sicuro di sé e con le idee chiare quello che si è presentato ai napoletani. "Voglio costruire una squadra forte che non abbia paura di nessuno" dice senza incertezze il tecnico. "Sin dall’inizio – spiega – ho parlato con il presidente del percorso di crescita che significa cercare di stare in Champions League e costruire una squadra che possa giocare bene per due, tre anni. Poi è chiaro che se posso vincere il primo anno, vinco al primo anno". "Sono qui – dice il tecnico spagnolo – per allenare una squadra forte, che vuole crescere, che ha fatto bene e speriamo che farà bene in futuro". In una conferenza stampa così è impossibile che non faccia capolino il nome di Edinson Cavani. Alle domande sul Matador, se andrà via, se resterà a Napoli rispondono tutti e due i protagonisti dell’incontro con la stampa. Benitez racconta di aver parlato con il calciatore più volte al telefono e di scambiarsi regolarmente messaggi con lui. "Si parla di lui – aggiunge – perché è un giocatore bravissimo, fortissimo ed importante per noi. Speriamo di averlo qua e se ci sarà bisogno di parlare ancora con lui io lo farò volentieri perché lui è un grande giocatore". De Laurentiis, quanto a Cavani, ribadisce i giudizi espressi nel recente passato, ma dà anche qualche notizia. "Il Manchester City – dice il presidente – non vuole pagare i 63 milioni della clausola per Cavani, mentre il Chelsea non mi ha mai chiamato". Sulle possibili contropartite tecniche, De Laurentiis ammette che Dzeko potrebbe essere inserito nella trattativa ma "a un prezzo che tenga conto del fatto che ha giocato poco lo scorso anno. Per fare un esempio, dovrebbero pagare con Dzeko e 53 milioni. Ma poi bisogna vedere se Dzeko vuole venire a Napoli".

 

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