Natale 2011 archiviato all’insegna della logica del pensierino? Avete presente quell’oggetto insignificante del valore più simbolico che economico che si consegna , in un intrigante pacchetto, insieme agli auguri. Ebbene si, quest’anno bandite le grosse spese per i regali. La crisi c’è eccome. Negozi di ogni genere semivuoti. Per le spese è stato il peggior Natale dal 2000 . Secondo l’associazione a tutela dei consumatori, il budget per i festeggiamenti è stato di 48 euro in meno rispetto al passato. Per i nove italiani su dieci che hanno scelto di festeggiare in casa a prevalere è stato il Made in Italy con meno caviale, ostriche, salmone e champagne e – sottolinea la Coldiretti – anche bollito e pizze rustiche. La maggior parte delle tavole sono state imbandite con menù a base di prodotti o ingredienti nazionali con una spesa stimata – conclude la Coldiretti – in 850 milioni di euro per pesce e le carni compresi i salumi, 490 milioni di euro per spumante, vino e altre bevande, 400 milioni di euro per dolci con gli immancabili panettone, pandoro e panetteria, 270 milioni di euro per ortaggi, conserve, frutta fresca e secca e 190 milioni di euro per formaggi e uova. Nonostante i cambiamenti nelle abitudini alimentari, continuano a prevalere le ricette tradizionali. Drastico calo dei consumi al punto da fare di questo "il peggior Natale da dieci anni" e previsioni buie anche per gli imminenti saldi di gennaio. A Napoli , in ogni caso, nessuna variazione alla tradizione in tavola. Il menù tradizionale ha subito  variazioni nelle dosi, ma non nella scaletta: insalata di rinforzo, baccalà o capitone fritto, spaghetto con le vongole (nonostante in alcuni casi il costo oscilla sui venti euro al chilo) e cosi via fino ad arrivare al gran finale con roccocò, mostaccioli e cassatine.

Share.

Circa l'autore

Leave A Reply