Si definiscono, lasciando intravedere un quadro d’insieme ancora più squallido di quanto percepito all’inizio, i dettagli della vendita di un neonato per 25mila euro. La coppia che ha pagato è originaria di S. Egidio. Dalle intercettazioni telefoniche eseguite dalla polizia emerge che, una volta scoperta, le preoccupazioni erano, nell’ordine, per la restituzione dei soldi versati e per le giustificazioni da addurre a familiari e conoscenti per la scomparsa dalle loro vite del bambino , dopo un anno e 8 mesi. La madre – acquirente chiamava più volte Andrea Cozzolino per intimargli la restituzione della cifra consegnatagli, minacciando denunce. Ma quei soldi il medico non li aveva più, forse, come scrivono i giornali oggi,  per averli dissipati nel gioco d’azzardo, sua antica passione. 15 anni fa Cozzolino era stato indagato per aborti clandestini: tariffe comprese tra i 5 e i 7 milioni di lire per effettuare interruzioni di gravidanza oltre i termini perentori stabiliti dalla legge. Una vicenda , che coinvolse esclusivamente strutture private, che travolse il medico quando era consigliere comunale a Nocera Inferiore all’epoca del sindacato Di Vito. E proprio per un aborto oltre la 22esima settimana la 17enne , madre naturale del bimbo venduto, si era rivolto a Cozzolino, nella clinica di san Giuseppe vesuviana in cui operava. Servivano 6mila euro, che l’adolescente non aveva. E’ in questo momento che ha preso forma il diabolico piano: tenere il bambino , per poi cederlo, a pagamento. Il giorno del parto le due mamme si trovano ricoverate nella stessa stanza. L’inghippo si rompe tre mesi più tardi. La mamma della 17enne va al Comune per uno stato di famiglia nel quale legge , sconvolta, data e luogo di nascita di un nipotino. La figlia, continuando a mentire, dice che era il frutto di uno stupro. Il sostegno di un centro antiviolenza porta , settimane dopo, al racconto, finalmente della verità. Identificata la coppia acquirente, i loro telefoni vengono messi sotto controllo. Tra le tante telefonata , in una , Andrea Cozzolino, spiega cosa è accaduto: il direttore sanitario della clinica, ignaro del traffico, aveva girato con un po’ troppa solerzia al comune di residenza della 17enne la comunicazione dell’avvenuta nascita.

Michela Giordano

 

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